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Il Psv delle meraviglie e il record di Hiddink

Il Psv delle meraviglie e il record di Hiddink

Primo posto, sette punti di vantaggio sull'Ajax, il tecnico Cocu si prepara a vincere il terzo titolo nelle ultime quattro stagioni. Un dominio nel segno di Hiddink, maestro di Cocu e primatista con sei "scudetti" conquistati da allenatore nella storia dell'Eredivisie.

Stefano Chioffi

25.03.2018 23:09

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E’ in pensione, si tiene in forma giocando a paddle, organizza qualche viaggio all’estero con la moglie Liesbeth e ogni tanto trascorre le sue serate a teatro e al ristorante. Abita ad Amsterdam, si gode la famiglia, gli affetti, i due figli Gerhardus e Jo, dopo una carriera da allenatore cominciata nel 1981, in giro per il mondo, e una vita sulla panchina di otto club (dal De Graafschap al Chelsea) e cinque nazionali (Olanda, Corea del Sud, Australia, Russia e Turchia). Ha settantuno anni, Guus Hiddink, il tecnico che ha vinto più titoli nella storia del campionato olandese: sei trionfi in Eredivisie, tra il 1987 e il 2006, tutti al timone del Psv Eindhoven, due in più di un mito come Rinus Michels (l’inventore del “totalvoebal”, del calcio totale), di Louis Van Gaal e di Frank De Boer, licenziato dall’Inter e dal Southampton ma l’unico in grado di conquistare quattro “scudetti” di fila (un poker firmato con l’Ajax). 

I MESSAGGI DA LONDRA - Le offerte gli arrivano ancora, però. Guus Hiddink (classe 1946, nato a Varsseveld, seimila abitanti, tanto verde, un mulino a vento, il castello di Anholt e un parco acquatico) ha deciso di restare in vacanza. Non ha smesso, comunque, di aggiornarsi, di studiare calcio, di registrare partite, di partecipare alle trasmissioni sportive, di andare a trovare i colleghi al campo: qualche giorno fa ha seguito gli allenamenti dell’Az Alkmaar e i metodi di lavoro di John Van den Brom. Ogni tanto gli squilla il cellullare, gli arriva una telefonata da Londra, perché Roman Abramovich - il petroliere che governa il Chelsea dal 2003 - continua a considerarlo un punto di riferimento, gli chiede consigli e suggerimenti. L’imprenditore russo lo ha avuto come allenatore e come consulente. L’amicizia è rimasta, anche se il contratto è scaduto.

LE REGOLE - Hiddink, «a beautiful mind», come lo avevano ribattezzato in Australia, ha vinto una Coppa dei Campioni con il Psv di Ronald Koeman e Søren Lerby, di Gerald Vanenburg e Wim Kieft, una Coppa Intercontinentale con il Real Madrid, una Coppa d’Inghilterra con il Chelsea. Il suo principio? «Nessun giocatore conta più della squadra». Ha sempre lasciato un’impronta, ha cresciuto talenti come Romario e Ruud Gullit. Ed è il primatista dell’Eredivisie. Nel Psv ha trovato un erede, Phillip Cocu, ex esterno sinistro del Barcellona, che sta per centrare da allenatore il terzo titolo nelle ultime quattro stagioni. Cocu ha interrotto l’egemonia dell’Ajax. Ha quarantasette anni e un contratto fino al 2019, è stato allievo di Hiddink, che gli ha sempre riconosciuto una dote: «Quella di pensare prima al collettivo, ai compagni, e poi a se stesso», come ha sottolineato in diverse interviste del passato. 

LOZANO E BERGWIJN - Cocu ha ricostruito il Psv con il 4-3-3: 173 partite e una media di 2,23 punti. Allena il club di Eindhoven dal primo luglio del 2013. Nel 2014 si era dovuto fermare per quattro mesi a causa di un tumore alla schiena. Era dai tempi di Hiddink che il Psv non dominava la scena in Olanda con questa regolarità. Primo posto, 71 punti in ventotto giornate, +7 sull’Ajax, ventitré vittorie, due pareggi, tre sconfitte (contro Ajax, Feyenoord e Willem II), settantuno gol realizzati e trentuno subiti. Il capitano è l’ex milanista Marco Van Ginkel (1992), mezzala, maglia numero dieci, dodici reti. I due talenti più corteggiati sul mercato sono gli attaccanti esterni Hirving Lozano (messicano, classe 1995, artista della fascia destra, 14 gol e 10 assist) e Steven Bergwijn (classe 1997, mancino, 7 gol e 9 assist). Sono loro, Lozano e Bergwijn, ad accendere il motore del tridente, ispirando il centravanti Luuk De Jong (1990), a segno dieci volte. L’altro tesoro è Gaston Pereiro (1995), mezzapunta, passaporto uruguaiano, scoperto nel Nacional di Montevideo. Un club, il Psv, che può contare su una efficace rete di osservatori in Sudamerica e che aveva portato in Europa prima Romario (nel 1988) e poi Ronaldo (nel 1994). Ha in pugno il campionato olandese, a sette giornate dalla fine. E sta già progettando il futuro con il trequartista Mauro Junior, diciotto anni, brasiliano, e l’attaccante Maximiliano Romero, classe 1999, argentino, paragonato per caratteristiche a Radamel Falcao e arrivato a gennaio dal Velez Sarsfield in cambio di dieci milioni e mezzo di euro, compresi i bonus. 

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