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L'ultimo Mondiale di Messi e Cristiano Ronaldo

L'ultimo Mondiale di Messi e Cristiano Ronaldo

Redazione

11.10.2017 17:27

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Non c'era appassionato nel mondo, a prescindere dal tifo, che immaginasse Russia 2018 senza i due fuoriclasse che hanno segnato il calcio internazionale dell'ultimo decennio con una continuità ad alto livello che ridimensiona molti miti del passato. Per questo Gianni Infantino sarà stato il più felice per la qualificazione presa per i capelli dall'Argentina e per la vittoria del Portogallo che manda agli spareggi la Svizzera. Sarà quasi certamente l'ultimo Mondiale di Lionel Messi, che proprio in Russia compirà 31 anni, e di Cristiano Ronaldo che ne avrà 33, per questo le imprese di ieri hanno un sapore particolare. Soprattutto quella dell'Argentina in Ecuador, in una partita che si era messa malissimo dopo il gol di Ibarra a pochi secondi dal fischio di inizio. La squadra che Sampaoli ha preso in corsa da Bauza era nel baratro, ma è stata salvata da un tripletta del suo fuoriclasse (memorabile il terzo gol, ma non scherza nemmeno il primo dopo la combinazione con Di Maria) su un campo come quello di Quito, difficilissimo per tutti. L'Albiceleste, schierata stavolta con la difesa a tre e sempre con Benedetto prima punta, non ha giocato particolarmente bene e ha sofferto molto a centrocampo, ma almeno non ha perso la testa. Nessuno ha la sua quantità di campioni e magari in 9 mesi Sampaoli troverà il modo di farne giocare qualcuno in più senza togliere equilibrio: vedendo Dybala in panchina, Higuain non convocato e Icardi dentro solo nel finale (senza dimenticare Agüero), al momento è più una speranza giornalistica che altro visto che a calcio  si continua a giocare in undici. Di certo Messi è arrivato al gol numero 61 con l'Argentina, primatista nazionale e terzo nella storia del Sudamerica (dietro a Romario e Ronaldo), continente dove i fenomeni non sono mai mancati. Di più: con 21 gol è il primo marcatore di sempre nella storia delle qualificazioni mondiali sudamericane, insieme a Luis Suarez reduce dalla doppietta alla Bolivia, e davanti a Hernan Crespo (19). Dopo il linciaggio mediatico post Coppa America adesso siamo alla santificazione, per un giocatore che ha l'unico torto di non fare dichiarazioni memorabili fuori dal campo (in questo Maradona gli rimane superiore), anche se nel post partita lui e i suoi compagni hanno rotto un silenzio stampa che durava da un anno. A Russia 2018 vivrà il suo quarto Mondiale, come il quarto sarà per un Cristiano Ronaldo con la Svizzera in condizioni fisiche precarie ma come al solito capace di essere gregario le rare volte in cui il copione glielo richiede.

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