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Bayern e Monaco 1860, l'Allianz Arena non è per i poveri

Bayern e Monaco 1860, l'Allianz Arena non è per i poveri

Redazione

12.07.2017 17:44

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Il miglior colpo di mercato del Bayern Monaco non è stato James Rodriguez, ma l'avere scippato definitivamente l'Allianz Arena ai cugini del Monaco 1860, praticamente per niente considerato il giro d'affari di una delle società al top europeo. La notizia di oggi è infatti che il 1860 non solo non giocherà la prossima stagione in uno degli stadi più belli del mondo, ma nemmeno ci potrà tornare se nei prossimi anni dovesse tornare in alto rispetto alla sua collocazione attuale (Regionalliga). Parlare di scippo non è un'esagerazione, perché la storia di uno degli stadi più belli del mondo parla abbastanza chiaro. Costruito in vista del mondiale del 2006 ma fin dall'inizio posseduto da entrambi con quota paritaria del 50%, ai due club è costato ufficialmente 286 milioni di euro ma in realtà almeno 50 milioni di più tenendo conto dei vari finanziamenti e del relativo costo. Una cifra simile fu poi spesa dalla collettività bavarese per infrastrutture, trasporti e migliorie varie nei dintorni: il solito regalo pubblico a privati, 'numero' anche di paesi che visti da lontano sembrano seri. Senza contare vari episodi di corruzione, alcuni dei quali con dirigenti del 1860 coinvolti. In concreto Bayern e Monaco hanno iniziato a giocarci dal 2005, prima del Mondiale, ma fin da subito i conti ai cugini poveri (già nell'equivalente tedesco della serie B, dove sarebbero rimasti) non sono tornati. Uno stadio da 75.000 per una squadra di bassa classifica nella Bundesliga 2 era stato un passo più lungo della gamba, così nell'aprile del 2006 il 1860 ha venduto la sua quota al Bayern per... 11 milioni! Il club stava fallendo e in più nel contratto c'era una clausola che prevedeva la possibilità di ricomprarsi quel 50% entro il 2010 pagando circa il doppio di quegli 11 milioni. La situazione però peggiorò e il 1860 nel 2007 vendette anche quel diritto in cambio di quattro spiccioli e dell'incasso di due amichevoli. Da quel momento è diventato un semplice inquilino. Adesso questo finale di partita spiacevole, perché stiamo parlando di una squadra comunque gloriosa (ha vinto la Bundesliga prima del Bayern, nel 1966, e negli anni Cinquanta era di gran lunga la squadra più seguita in città: ne era tifosissimo anche il bambino Franz Beckenbauer) e che si trova in Regionalliga per un serie incredibile di circostanze. Poco più di un mese fa il 1860 perdendo con il Regensburg è retrocesso dalla seconda alla terza serie, terza serie a cui non si è potuto iscrivere perché il suo azionista principale, il giordano Hasan Ismaik, non ha voluto versare quanto gli spettava (pare 5 milioni) di versare per l'iscrizione perché avrebbe voluto prima diventare azionista di maggioranza (cosa in Germania per fortuna impossibile, tranne che per i club diretta emanazione di un'azienda, come il Bayer Leverkusen). E quindi? Il Bayern ha cinicamente sfruttato la situazione, non vuole il 1860 nemmeno più come inquilino anche se la media-spettatori era comunque discreta, sui 26.000 a partita: numeri che ne farebbero la settima squadra della nostra serie A... E adesso il 1860 le partite casalinghe se le giocherà nello storico Grunwalder Stadium, 12.500 posti, con l'aggettivo storico che per una volta non usiamo a caso visto che è stato costruito nel 1911 e lì il 1960 giocava durante la Bundesliga 1965/66 (la stella della squadra era l'ex minatore Timo Konietzka). Lo stesso Bayern ci ha giocato fino a quando nel 1972 andò all'Olympiastadion. La ruota gira, ma per qualcuno gira sempre bene.

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