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© Getty ImagesMaterazzi e Dahlin hanno regalato all’Italia il miglior playoff mondiale possibile, semifinale contro l’Irlanda del Nord e finale contro Galles o Bosnia. Semifinale in casa, come da regolamento, ed eventuale finale in trasferta, come da sorteggio di Zurigo, in questo caso sfortunato. Non è abbastanza per ritenere gli azzurri di Gattuso già qualificati, ma certo poteva andare molto peggio con la Svezia subito e magari la Polonia in finale. Comunque conta il futuro, quello del 26 marzo probabilmente a Bergamo e quello del 31 a Cardiff o Sarajevo.
Gattuso, finora meglio come comunicatore che come allenatore, ha parlato di avversari alla portata e ha fatto bene perché in quattro mesi il rischio è quello di ingigantire gli altri perdendo di vista gli aspetti in cui la Nazionale può migliorare, senza perdere di vista i valori del recente passato che esprimono il ranking FIFA: Italia alla posizione numero 12, Galles 32, Irlanda del Nord 69 e Bosnia 71. Poi il campo ha detto che l’Irlanda del Nord di Conor Bradley ha fatto paura anche alla Germania in entrambe le partite del girone, pur perse, che la Bosnia di Dzeko è stata a 13 minuti dalla qualificazione diretta ai danni dell’Austria e che anche il Galles di Brennan Johnson è stato più vicino al Mondiale di quanto sia stata l’Italia, perdendo in casa la partita decisiva contro il Belgio.
Tutti da rispettare, pensando alla Svezia 2017 e alla Macedonia 2022, con la tensione che salirà in occasione di altri due sorteggi: quello del 5 dicembre a Washington per i gironi mondiali, con le 6 squadre ancora non qualificate che avranno una X, e quello del 12 febbraio per la nuova Nations League, competizione che magari non riguarderà Gattuso comunque vada il Mondiale (e lui è il primo a saperlo), con la separazione fra Conte e il Napoli che potrebbe far riprendere una storia interrotta troppo presto.
A Zurigo, dove era assente Gravina (impegnato a Milano nell'imperdibile Sport Industry Talk), con molto realismo Gattuso ha evitato di fare la faccia cattiva per l’eventuale, eventualissimo, stage di febbraio, mentre sarebbe per la Lega un segno di intelligenza spostare la trentesima giornata di campionato, quella del 21 e 22 marzo. Disputarla significherebbe non fare niente di serio il lunedì, al di là del ritrovarsi, allenarsi il martedì e fare poco il mercoledì alla vigilia della partita con l’Irlanda del Nord. Anticipare tutto al sabato sarebbe difficilissimo, perché nella settimana precedente si giocano le coppe, mentre sistemare il turno ‘dopo’ in qualche modo acrobatico sarebbe possibile. Basta volerlo. Nel 2022 i club non vollero. Il tempo per riparlarne non mancherà.
stefano@indiscreto.net
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