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Mourinho a casa© LAPRESSE

Mourinho a casa

Ripartenza al Benfica, Galliani al Milan, il sistema contro San Siro e il tesserino di Bonucci

8 ore fa

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José Mourinho torna a casa, anche se il Benfica non è certo il club di cui conserva i migliori ricordi. Certo proprio al Benfica iniziò la sua carriera da capo-allenatore, dopo tanto assistentato (12 stagioni di cui 4 al Barcellona, con Robson e Van Gaal), ormai 25 anni fa, ma per poche partite e con poca fiducia da parte del club. Ma significativo è che dopo l'addio al Fenerbahce abbia a 62 anni di nuovo scelto di rimanere nel calcio che conta (Il Benfica è in Champions League, dove ha esordito con la clamorosa sconfitta contro il Qarabaq che è costata l'esonero a Bruno Lage), tenendo nel mirino la panchina della nazionale portoghese dopo il Mondiale e soprattutto dopo il detestato Cristiano Ronaldo. Una notizia interessante anche in chiave italiana, con tante grandi squadre bisognose di un parafulmini. Mourinho non tornerà più, al di là della sua bolltura sintetizzata dal mondo in cui si sono concluse le sue ultime 5 avventure, anche se male ha fatto solo al Tottenham e in parte al Fenerbahce. 

A proposito di ritorni a casa, cosa può fare Adriano Galliani in questo Milan? La risposta è facile: niente. E lui è il primo a saperlo, al di là della possibile cessione del Monza agli ennesimi americani, in questo caso Beckett Layn Ventures, che lo lascerebbe senza un incarico calcistico dopo mezzo secolo quasi ininterrotto da protagonista, due volte con il Monza, 31 anni con il Milan e tanti (troppi) con la Lega a fare da guardiano anche per Mediaset. Nell'intervista all'AGI lui ha negato lo scenario Milan, ma in realtà una carica onorifica può sempre saltare fuori, a 81 anni ci può stare. È a livello operativo che lui nel calcio di oggi non può stare, mentre in quello delle spese no limits è stato un grande, per lo meno al Milan fino al 2011. Insomma, Moratti e Sensi avevano i soldi ma non avevano Galliani. Poi nel Milan finale e soprattutto nel Monza la sua gestione è stata un vero disastro, ma il bilancio è comunque strapositivo. Certo Batman può stare senza Robin, rimane Batman, mentre non vale il contario. 

L'incredibile ma vera storia della distruzione di San Siro è appena arrivata a un capitolo decisivo. La giunta del Comune di Milano ha infatti dato il via libera alla delibera riguardante la (s)vendita del Meazza e delle aree circostanti a Inter e Milan. Un 'sistema' impressionante in cui si mescolano politica, edilizia e media sta facendo sembrare ineluttabile un destino che ineluttabile non era e non è, con i lavori raccomandati dalla UEFA (che a Milano aveva assegnato la finale di Champions 2026-27, salvo poi cambiare per l'incertezza, non perché lo stadio attuale non andasse bene) diventati 'La UEFA ci vuole togliere l'Europeo 2032'. La terribile minaccia di non poter ospitare Galles-Svezia... 

Dopo l'elite del tesserino UEFA Pro, quello che consente di allenare tutto, il Settore Tecnico della FIGC ha rivelato i nomi dei promossi per il patentino UEFA A, quello con cui si può arrivare ad essere assistenti in Serie A e B, oltre che head coach in tutte le categorie inferiori e ovviamente nei settori giovanili. Migliori del corso sono stati Bonucci, da poco assistente di Gattuso in Nazionale, e Laura Brambilla, match analyst del Como Women. Fra i nomi noti freschi di UEFA A anche Dessena, Paletta e Veloso, in aggiunta a un esercito di autentici sconosciuti (senza Google) che però visti certi staff allargati hanno qualche chance in più rispetto al recente passato, senza arrivare a Bearzot diventato campione del mondo senza preparatore atletico né preparatore dei portieri. 

stefano@indiscreto.net 

 

 

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