Gufando Haaland

Il clamoroso 11-1 della Norvegia alla Moldova chiude definitivamente le speranze azzurre nella differenza reti per andare al Mondiale senza passare dagli spareggi. Gattuso può soltanto sperare in Israele ed Estonia, ma anche nella peggiore delle ipotesi a marzo non ci sarà da incrociare alcuna corazzata...
Gufando Haaland
© Getty Images

Stefano OlivariStefano Olivari

Pubblicato il 10 settembre 2025, 09:43

L’11-1 della Norvegia alla Moldova, con 5 gol di Haaland, dice che la qualificazione mondiale diretta degli azzurri passa soltanto da un passo falso deila nazionale di Solbakken contro Israele, squadra che segna, o Estonia, squadra che ha messo in difficoltà la Norvegia pur perdendo, unito alla vittoria degli azzurri a San Siro nello scontro diretto. Alla differenza reti meglio non pensare più, in concreto Gattuso deve gufare e mettere in campo decentemente l’Italia, con i consigli magari anche di Bonucci che si è fatto notare più per l’agitazione a bordocampo, che ha infastidito lo stesso Gattuso, che per la chiarezza del ruolo: il vice infatti è Riccio, gli altri componenti dello staff hanno tutti un compito specifico. Facile pensare alla mano di Buffon, sul quale la FIGC ha scaricato onori e oneri. 

La Moldova affrontata a Reggio Emilia con Spalletti già ufficialmente esonerato rimane una delle scelte più strampalate della gestione azzurra di Gravina, ma con il senno di poi va detto che una goleada avrebbe cambiato poco. Certo l’11-1 dei norvegesi, che per subire un gol hanno dovuto lettaralmente tirare nella propria porta, fa impressione e richiama alla memoria il famoso 12-1 della Spagna con Malta nel 1983, magari non proprio genuino (c’era bisogno di 11 gol di scarto per superare l’Olanda nella qualificazione agli Europei) o un altro risultato in proporzione ancora più clamoroso, il 9-0 della Spagna all’Austria nel 1999, ma venendo all’attualità bisogna già pensare agli spareggi del 26 e 31 marzo.

Senza farsi prendere dal pessimismo, perché l’Italia sarà di sicuro testa di serie in uno dei 4 mini-tornei che daranno le ultime 4 qualificate europee. Visto che nel ranking FIFA (conterà quello di novembre) ha davanti soltanto squadre con forti probabilità di qualificarsi direttamente, è impossibile che si trovi in semifinale o in finale (come sarebbe stato nel 2022, se non avesse perso con la Macedonia l’Italia di Mancini avrebbe poi affrontato il Portogallo) una corazzata o comunque una squadra di prima fascia: niente Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Croazia, prime nei loro gironi o ben messe (il Belgio) per esserlo, niente Germania anche se dovesse mancare la qualificazione diretta, cosa più che possibile anche se il girone si chiude con Germania-Slovacchia. Probabilmente niente Svizzera e Danimarca, che dovrebbero vincere i rispettivi gironi, una proiezione realistica dice che in seconda fascia (quindi teoricamente la squadra che gli azzurri andrebbero a incontrare in 'finale') ci potrebbe essere qualcosa del tipo Turchia-Svezia-Galles-Serbia. Tutte da rispettare, senza farsi prendere dal terrore.

stefano@indiscreto.net

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