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Mourinho la minaccia© LAPRESSE

Mourinho la minaccia

Lo Special One è stato esonerato dal Fenerbahce dopo la mancata qualificazione alla Champions e adesso diventa il primo nome spendibile per tanti grandi club, anche italiani, a corto di idee e credibilità...

4 giorni fa

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Per José Mourinho l’esonero al Fenerbahce non è il primo della sua grandissima carriera, ma è significativo che il repporto con le sue ultime cinque squadre (Chelsea, Manchester United, Tottenham, Roma e appunto Fenerbahce) si sia chiuso a stagione in corso. Mai però prima d'ora con un esonero in agosto, con la situazione precipitata dopo l’eliminazione per opera del Benfica nei preliminari di Champions. Una scelta forte, anche perché molto costosa (la liquidazione per lo Special One è fra i 15 e i 20 milioni) e presa nei confronti di un allenatore che anche a Istanbul era riuscito a entrare in sintonia con i tifosi. Termina così dopo un anno e pochi mesi questa avventura in Turchia con ‘zeru tituli’, l’ultimo della carriera al momento rimane la Conference League vinta a Tirana con la Roma (gol di Zaniolo, sembrano mille anni fa ma sono soltanto tre), e tante polemiche contro il potere del Galatasaray, condite dall’antipatia nei confronti del suo allenatore Okan Buruk.

E adesso? A 62 anni Mourinho non si sente pronto per una pensione dorata in Arabia, lo ha più volte detto in pubblico e in privato. Con la nazionale portoghese non c’è mai stato l’incastro temporale giusto, al di là della freddazz reciproca con il troppo simile Cristiano Ronaldo, diversamente oggi al posto di Roberto Martinez ci sarebbe lui. Per il dopo Fernando Santos era la ovvia prima scelta ma era ancora troppo dentro la Roma, sembrava dovesse essere l’allenatore giallorosso per un secolo e vista la storia successiva (De Rossi, Juric, Ranieri a salvare il salvabile, ora lo scontento Gasperini) non sarebbe stata una brutta scelta da parte dei Friedkin. In futuro si vedrà, la moda degli allenatori ultrasessantenni gioca a favore di Mourinho. 

È comunque ovvio che questo Mourinho per così dire liberato sia la minaccia numero uno per tante grandi panchine, non perché garantisca vittorie ma perché la sua stessa presenza è l’ufficializzazione che si fa sul serio. Insomma, Mourinho è un brand e le proprietà, soprattutto americane, lo sanno benissimo. Probabile che lo si riveda in Premier League, anche se in Italia ci sono già tante situazioni esplosive, a partire dalla Roma, che i dirigenti potrebbero avere la tentazione di risolvere con il capopopolo, che per quanto strapagato costa come una riserva-scommessa, invece che con la costruzione di una squadra decente. 

stefano@indiscreto.net

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