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Napoli senza mani avanti© LAPRESSE

Napoli senza mani avanti

La Serie A sulla carta, l'Italia di Euro 2032, Marotta presidente e i tifosi di DAZN

3 giorni fa

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A forza di dire ‘Aspettiamo la fine del mercato per giudicare’ la fine del mercato è quasi arrivata e nessuno dei grandi club, a parte il Napoli e anche al netto dell'infortunio di Lukaku che forse lo terrà fuori tre mesi, si è rinforzato. Non è la prima volta in carriera in cui Conte è rimasto in un posto in cui ha vinto (lo ha fatto anche con Juventus e Chelsea), la novità è semmai che i rinforzi di De Laurentiis (De Bruyne, Lucca, Beukema, Lang) e il quasi immobilismo della concorrenza gli hanno tolto lo schema delle mani avanti, anche se lui ha ovviamente parlato di squadra in costruzione. Concorrente naturale in una Serie A che parte sabato proprio con Sassuolo-Napoli è sempre l’Inter, perché il gruppo da cui Inzaghi ha tirato fuori tutto e anche di più è sempre quello, ma con un allenatore che è una scommessa (oltre che una terza scelta) e con troppi non detti fra giocatori chiave e alcune cessioni mancate (Calhanoglu su tutte). Comunque una squadra da due finali Champions negli ultimi tre anni non può nascondersi. Il Milan di Allegri è quadrato, ma come rosa ha perso qualità: subito dopo Napoli e Inter ci sono i rossoneri. Poi tanta incertezza. La Juventus è zavorrata dai disastri di Giuntoli e soprattutto di Elkann, l’Atalanta del dopo Gasperini rischia di tornare una Udinese di lusso, la Lazio è stata bloccata da cause di forza maggiore, la Roma non sta andando da alcuna parte e Gasperini è già al confine del pentimento, e ci vuole fantasia per sostenere che Bologna e Fiorentina siano migliorate. In un mondo di tutti onesti il Como sarebbe da Europa League fischiettando, in questo ci sono gerarchie e tradizioni. Quanto alle probabili retrocesse, ovviamente sulla carta, Pisa e Cremonese sembrano nettamente meno attrezzate delle altre e il terzo posto in B potrebbe essere di Verona o Lecce.

Il partito unico del cemento ha diversi fronti aperti, non soltanto quello molto mediatico di San Siro, di cui si è parlato molto anche per la connessione con altre vicende politico-immobiliari milanesi. Dopo il successo della Supercoppa a Udine è ripartita la litania sui nuovi stadi, come se PSG-Tottenham non si potesse giocare all’Olimpico o a Marassi. E il nuovo slogan sarà “La UEFA ci toglierà Euro 2032 per assegnarlo soltanto alla Turchia". Va da sé che la probabile nomina di un commissario governativo per i nuovi stadi, di cui ha parlato il ministro Abodi, significa che gran parte di questi capolavori di architettura sarà finanziata con soldi pubblici. Il popolo italiano ha paura di perdersi Galles-Danimarca, evidentemente.

Beppe Marotta azionista dell’Inter al 2% è qualcosa di relativamente nuovo per il calcio italiano, in cui la trasformazione dei dirigenti in azionisti, non si dice proprietari, è davvero molto rara. Un’operazione che significa diverse cose, la prima delle quali è che il suo presidente è convinto che l’Inter aumenterà di valore, visto che in questo 2% ci ha investito soldi suoi. Senza sapere quanti siano esattamente questi soldi lo scenario va dalla pseudo stock option al cointeresse in una molto futura (senza certezze di qualche tipo su San Siro i due club milanesi rimarranno di chi sono) vendita, magari rimanendo a dare le carte anche con i nuovi padroni. Di sicuro il dopo Gravina alla FIGC è lontano.

Sarà molto interessante conoscere il 31 agosto i numeri di MyClub Pass, in sostanza la possibilità che DAZN dà di abbonarsi soltanto alle partite della propria squadra del cuore in Serie A, tutte le 38 in casa e in trasferta, per una cifra (27,42 euro al mese, con vincolo di 12 mesi) non proprio scontatissima rispetto a quella dell'abbonamento completo (circa 30 euro, sempre con il vincolo). Abbonamenti analoghi, ricordando Telepiù o Mediaset Premium, scatenavano cattivi pensieri sia fra chi veniva premiato (cioè le solite tre squadre) sia fra chi scopriva, con buona pace dei sondaggi 'pettinati', di essere seguito soltanto al paesello. Al di là di questo, a livello di marketing l'iniziativa è interessante perché mette quasi sullo stesso piano chi è interessato a una sola squadra e chi segue più o meno tutto il calcio. 

stefano@indiscreto.net

 

 

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