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Ancelottinho nel mirino

Ancelottinho nel mirino

Il figlio di uno degli allenatori più vincenti del mondo inizia la sua vera carriera con il Botafogo campione del Sudamerica. Nessuno con il suo curriculum avrebbe avuto questa opportunità, nessuno più di lui è attaso al varco dagli addetti ai livori... 

3 giorni fa

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Davide Ancelotti è un raccomandato? Domanda senza giri di parole da addetti ai lavori e ai livori, soprattutto allenatori capaci che in vita loro mai hanno visto passare il grande treno. Il figlio del commissario tecnico del Brasile, ad alto livello vincitore di tutto quasi ovunque, rimarrà a gettone nello staff del Brasile, ma intanto inizierà la sua carriera da capoallenatore alla guida del Botafogo campione sudamericano che ha appena chiuso il Mondiale per club agli ottavi perdendo contro il Palmeiras.

Risultato che insieme a un cattivo inizio di campionato è stato sufficiente all’americano di turno, nel caso John Textor, per esonerare Paiva assunto a marzo e stupire tutti con una mossa che ad alto livello non ha precedenti. Niente di paragonabile, per dire, a Pirlo-Juventus o Seedorf-Milan, visto che in quei casi stiamo parlando di grandi campioni che partivano da una credibilità conquistata sul campo, al di là del fatto che poi come allenatori non siano stati all’altezza. Ma nemmeno a scommesse fatte sul giovane della situazione, possibili soltanto in realtà medie: il Cuesta attuale può guidare il Parma, non il Real Madrid. Certo Textor non è uno sprovveduto, visto che al là delle sue attività nei media digitali è proprietario anche del Lione e fino a pochi giorni fa anche del Crystal Palace. Ma tutto si può dire di Fonseca e Glasner, tranne che non fossero allenatori già rodati (Glasner bravissimo, fra l'altro, uno da Bayern). 

Insomma, Ancellotti junior dopo tanti anni da collaboratore del padre, un rapporto iniziato nel 2012 da preparatore atletico del PSG quando lui aveva 23 anni in un momento molto difficile (Ancelotti senior era riusciuto nell'impresa di non vincere il campionato francese), anche se il più difficile di tutti sarebbe stato a Napoli, ha fatto benissimo a salire sul treno in corsa ma è chiaro che in Brasile non avrà una rete di protezione mediatica visto che nel mirino c’è prima di tutto il padre, per noi miglior allenatore del mondo nelle partite senza domani ma per i brasiliani lo ‘straniero’ che vincendo il Mondiale, come è possibile, sottolineerebbe la pochezza dei tecnici locali (parentesi: è una delle considerazioni che non hanno mai fatto decollare l’idea Mourinho per l’Italia, anche se per gli azzurri le ambizioni sono più basse), che poi in realtà valgono come i nostri ma sono molto meno condivisi e trasversali rispetto all'opinione pubblica locale. Ancelottinho è partito e parte dall'alto, inevitabile che gli antipatizzanti del padre mettano nel mirino anche lui. 

stefano@indiscreto.net

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