Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Israel v Italy - UEFA Nations League 2024/25 League A Group A2

BUDAPEST, HUNGARY - SEPTEMBER 09:  Davide Frattesi of Italy scores the goal during the UEFA Nations League 2024/25 League A Group A2 match between Israel and Italy at Bozsik Stadion on September 09, 2024 in Budapest, Hungary. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)© Getty Images

L'Italia di Frattesi

L'Italia battendo Israele è rimasta da sola in testa al suo girone di Nations League, con il 3-5-2 ormai scelto come modulo definitivo per mascherare limiti che sono gli stessi di due mesi fa...

10 settembre

  • Link copiato

Dallo Spalletti allenatore da progetto da esonerare allo Spalletti che ha visto la luce del resultadismo il passo, almeno il opasso mediatico, è breve. Ed è stato compiuto con l'impresa del Parco dei Principi contro la Francia ed il compitino di Budapest contro Israele, andando in testa al gruppo di Nations League con 6 punti davanti a Francia e Belgio che sono a 3. Risultati da non banalizzare, perché fondamentali per le fasce del sorteggio per le qualificazioni mondiali, il 13 dicembre, e per le 4 squadre ripescate per i playoff per gli ultimi 4 posti al Mondiale insieme alle 12 seconde dei gironi di qualificazione. Insomma, anche nell’insulsa Nations League vincere è meglio che perdere. Ma al di là di questo, quale Italia esce da quest’ultima settimana?

L’Italia del 3-5-2, modulo malamente improvvisato all’Europeo con la Croazia e poi abiurato nel tragico ottavo di finale con la Svizzera, è la più realistica possibile, dovendo creare a centrocampo una superiorità che mascheri i limiti tecnici delle punte, anche se Retegui a Parigi e Kean con Israele hanno giocato bene, e potendo sfruttare la quantità di buoni difensori centrali convocabili, così come di esterni puri. La difesa a 3 del resto non è una novità per Spalletti, che a parte l’utilizzo estemporaneo l’ha scelta per gran parte della sua seconda incarnazione romanista e all’Udinese, senza andare più indietro, e nemmeno è in contraddizione con il mantra del calcio relazionale, fatto proprio dal c.t. fra il tripudio dei nerd. Certe giocate fra Bastoni e Dimarco, o fra Gatti e Cambiaso questo sono, senza sottilizzare sulle differenze da lavagna con Thiago Motta. Un modulo che senza inserimenti dei centrocampisti produrrebbe oneste partite di contenimento, ma che esalta gente con le caratteristiche di Frattesi, la gamba di Tonali e la classicità registica di Ricci, senza dimenticare l’assenza mal giustificata di Barella.

Frattesi, sottoutilizzato da Simone Inzaghi nell'Inter, è il capocannoniere dell'Italia di Spalletti, con 6 gol, che diventano 7 sommando quello con Mancini (proprio alla sua ultima partita da c.t. azzurro), e nell'attuale gestione ha segnato almeno il triplo dei gol di qualunque compagno di Nazionale: ecco, ci sembra una statistica che valga più di mille editoriali. Nessun Rinascimento del calcio italiano, quindi, ma un’Italia ben messa in campo, con l’atteggiamento giusto (e qui anche Buffon ha fatto tesoro degli errori all’Europeo) e soprattutto il trionfo di Euro 2020 messo dietro le spalle. Dell’Italia titolare della finale di Wembley, 3 e non 30 anni fa, il nuovo corso prevede soltanto Donnarumma, Barella e forse un Di Lorenzo tornato a livelli decenti. Certo non sembra una squadra di Spalletti e non lo sembrerà mai, ma le questioni filosofiche poco importano a Gravina, che non voleva avvicinarsi alle elezioni anticipate, con logiche alla Macron, del 4 novembre accompagnato dall’ennesimo disastro azzurro, da sommarsi ai cattivi Europei e Mondiali giocati dalle azzurre e alle Olimpiadi viste come al solito da spettatori.  

stefano@indiscreto.net

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi