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Atalanta BC vs Bayer Leverkusen - Final Europa League  2023/2024

Atalanta’s Gianpiero Gasperini celebrates winning the trophy after  the UEFA Europa League soccer match between Atalanta BC and Bayer Leverkusen at Dublin Arena in Dublin -Ireland - Wednesday, May 22, 2024. Sport - Soccer . (Photo by Spada/LaPresse)© LAPRESSE

Il credito di Gasperini

L'Atalanta ha conquistato l'Europa League dominando il Bayer Leverkusen nella finale. Il punto più alto di un progetto sportivo e finanziario che adesso dovrebbe fare un ulteriore salto di qualità...

23 maggio

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La storica conquista dell’Europa League da parte dell’Atalanta ha fatto contenti anche i tifosi delle altre squadre italiane, per una volta sinceri nell’apprezzare i successi internazionali di una concorrente. E questo spiega meglio di un milione di parole l’impresa della squadra costruita da Percassi, Gasperini e, bisogna ricordarlo, in gran parte da Giovanni Sartori, due anni fa andato al Bologna proprio per la rottura personale avvenuta con Gasperini, con la gestione del mercato passata senza traumi, visto che era già all'Atalanta da moltissimo tempo, al bravo Gabriele Zamagna.

Certo è che l’Atalanta che a Dublino ha dominato il Bayer Leverkusen campione di Germania, con elegante riconoscimento di superiorità da parte di Xabi Alonso, parte da lontano e cioè da un progetto che prevede di inserire giocatori già forti (nella rosa i nazionali sono ben 17), ma senza lo status di stelle, cioè i Koopmeiners e i Lookman quando sono stati presi, quasi tutti con un gran fisico (l’altezza media è 1,86, la prima della serie A…), in un contesto tecnico molto preciso, dove di fatto le mosse di Gasperini si riducono ai tre davanti: a volte il centravanti con due centrocampisti che si inseriscono, a volte le due punte più il trequartista, a volte come con il Bayer un tridente quasi puro.

Una squadra di cilindrata europea, qualsiasi cosa voglia dire, che negli 8 anni con Gasperini ha mancato la qualificazione europea soltanto una volta, partecipando ben 3 volte alla Champions League, andando nel 2020 a 3 minuti dalla qualificazione alla semifinale, eliminata dal PSG. Un club che cede i giocatori di solito al momento giusto e per cifre quasi incredibili, come è avvenuto, per fare esempi recenti, con Hojlund e Romero. Tutto questo con un monte ingaggi da metà classifica di Serie A, sui 50 milioni lordi a stagione, meno della metà di Juventus e Inter, la metà della Roma di cui adesso ha in mano il destino (l’UEFA poteva scrivere la regola in maniera più demenziale?), moltissimo meno di Milan, Napoli e Lazio.

Una realtà che non è adatta alla retorica sulla Cenerentola, piuttosto si può usare per quella del fantomatico scudetto dei bilanci. Una realtà frutto di una grande continuità aziendale, anche se Percassi da due anni ha venduto la maggioranza alla cordata statunitense di Pagliuca (adesso ha il 45% della controllante), ben contenta di vedersi gestire così la squadra. Una realtà con una base di passione e di tifo locale fortissima, quasi di tipo inglese, ben diversa da quelle in cui si asserisce di avere miliardi di tifosi dalla Nuova Guinea al Perù. Una realtà, l'Atalanta, dove il controllo sociale esiste davvero, ed infatti suoi presidenti sono sempre state persone serie, dai Bortolotti a Percassi passando per i Ruggeri.

E adesso? Cambierà pochissimo, come filosofia aziendale, anche se forse cambierà l’allenatore e le parole post-festeggiamenti di Gasperini hanno lasciato intuire che un ciclo è finito. Mettiamo il punto interrogativo, perché la voglia di cambiare ci può essere ma osservando la situazione da fuori Gasperini sarebbe un pazzo a 66 anni a lasciare l’Atalanta e la Champions per andare al Napoli o da qualsiasi altra parte gli chiedano di costruire ma con l'asterisco del player trading e di tutte queste cose amate dai commercialisti di Twitter. Però... Però non ci sono soltanto il presente e la gioia immensa per questo trionfo.

Elenchiamo i saldi attivi di calciomercato nei suoi otto anni, partendo dalla stagione 2016-17: 41 milioni di euro, 78, 22, 109, 78, 52, 135 e 152. Sono 667 milioni, un totale pazzesco, quasi (togliamo il quasi) ci si può comprare un grande club essendo soldi veri a cui si può aggiungere qualche tarocco finanziario. La valorizzazione dei giocatori non è merito soltanto di Gasperini, certo, ma rimane il fatto che lui per quasi un decennio ha dovuto lottare contro club che questa cifra sul mercato l’hanno spesa e non incassata, sentendosi anche sfottere perché non aveva mai vinto niente. Ci sta quindi che Gasperini si senta in grande, grandissimo, credito con l’Atalanta, il cui lato oscuro è proprio questo: senza fare follie, ma soltanto investendo bene parte dei profitti, la squadra bergamasca sarebbe tranquillamente da scudetto. Commoventi le lacrime di Percassi, ma questa Atalanta e Gasperini meritano ancora di più.

stefano@indiscreto.net

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