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Referendum su Allegri© Juventus FC via Getty Images

Referendum su Allegri

La nuova Juventus, il Napoli di Manna e le due in B con la Salernitana

Stefano Olivari

03.04.2024 ( Aggiornata il 03.04.2024 12:28 )

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Ogni partita della Juventus è ormai un referendum su Allegri e le due ravvicinate con la Lazio, sconfitta in campionato e vittoria nell’andata della semifinale di Coppa Italia, non fanno eccezione. Dal punto di vista mediatico e anche agli occhi dei tifosi Allegri è un allenatore degli anni Ottanta che la macchina del tempo ha portato nel 2024 ed è per questo che è così divisivo anche all’interno del mondo bianconero. Certo è che nei tre anni della sua seconda vita juventina non ha costruito niente, a livello di gioco e di identità, e solo le circostanze lo hanno costretto a dare spazio a qualche giovane, mai stata questa una sua specialità. Dal punto di vista più concreto, cioè della proprietà, cioè di John Elkann (cause della madre permettendo), Allegri rappresenta la Juventus di Andrea Agnelli, quella dei nove scudetti e di una dimensione internazionale (come definire le finali di Champions con Barcellona e Real?) indubbia anche per i suoi antipatizzanti. Per questo sarebbe una sorpresa enorme, ma davvero enorme, trovarlo sulla panchina della Juventus 2024-25, a prescindere dalla Coppa Italia e da un contratto che in ogni caso andrà onorato.

Come sarà il Napoli di Giovanni Manna? Inutile scrivere sempre le stesse cose su una squadra dove nessuno ha ripetuto la stagione della vita e dove Calzona sta facendo peggio di Mazzarri e soprattutto di Garcia. Il probabile ingaggio del direttore sportivo della Juventus sembra quasi una ripicca di De Laurentiis per lo scippo di Giuntoli, ma non c’è dubbio che Manna sappia lavorare benissimo con i giovani, come ha dimostrato con la Juventus Next Gen, e che abbia grandi ambizioni. Forse ci sono sfiuggite, ma non ricordiamo sue grandi interviste e tenere un profilo basso lo aiuterà ad interagire con il presidente del Napoli e con il prossimo allenatore, presumibilmente una figura ingombrante, dal sogno Conte al possibilissimo ritorno di Sarri, con il ridimensionato Italiano via di mezzo. Se farà bene, Manna sarà stato una scoperta, se il direttore sportivo della Juventus si può definire una scoperta, di De Laurentiis, se farà male sarà un tifoso juventino che non ha capito il Napoli (peraltro è nato in provincia di Salerno). A completare il quadro altri probabili movimenti da Napoli a Torino, su tutti Giuseppe Pompilio, e la figura di Mauro Meluso, direttore sportivo mai messo in condizione di lavorare: arrivato al Napoli a mercato già definito, di fatto è sempre stato scavalcato da De Laurentiis e dai suoi familiari nonostante un solido passato (bene al Cosenza, benissimo al Lecce e allo Spezia) lo rendesse sulla carta una scelta giusta.

A 8 giornate dalla fine soltanto il Genoa ha terminato il suo campionato ed è teoricamente in vacanza. Il Monza undicesimo può ancora sognare un’Europa che di fatto è a soli 4 punti, dal Lecce tredicesimo in giù rischiano tutte. Considerando già in B la Salernitana, situazione incredibile visti proprietà e progetti, quali sono le due squadre che la accompagneranno? I bookmaker non hanno dubbi: Empoli e Frosinone sono le due squadre con la quota retrocessione più bassa, pagata a 2.20. Certo è che Gotti è entrato subito in sintonia con il Lecce, che l’Udinese regala poco, che Baroni a Verona sta compiendo un miracolo vista la situazione sportiva e societaria, che il Cagliari ha qualità e Ranieri. L’Empoli fa una fatica tremenda anche soltanto a tirare in porta, ma sembra psicologicamente più attrezzato del Sassuolo per queste situazioni. Ecco, forse proprio il Sassuolo potrebbe rendere inesatte le previsioni di bookmaker e scommettitori. Su tutto la sensazione che dalla B, a questo giro al prossimo, stiano salendo realtà e progetti che renderanno difficilissime le salvezze future. 

stefano@indiscreto.net

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