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Il solito Capodanno© LAPRESSE

Il solito Capodanno

L'inseguimento di Rabiot, il sondaggio contro Bonucci, Pioli nella storia, la tristezza del Mazzarri Bis e la demagogia anti-calcio.

Stefano Olivari

31.12.2023 ( Aggiornata il 31.12.2023 18:07 )

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I tanti 1-0 della Juventus non sono un caso e quello firmato da Rabiot contro la Roma, nel derby dei resultadisti fra Allegri e Mourinho, è stato il meno casuale di tutti, portando i bianconeri a soli 2 punti dall’Inter che a Marassi ha giocato la peggiore partita della sua stagione, davvero pessima per atteggiamento e occasioni create, dopo i cattivi segnali già dati nelle scorse settimane fra Real Sociedad, Bologna e Lecce, e gli infortuni di Lautaro Martinez e Dimarco (quelli muscolari sono una colpa, va sempre ricordato nell'era delle rose monstre). In una Serie A in cui tutti giocano a fare la parte dei poveretti, degli outsider, di quelli che lanciano i giovani (ma solo quando si spaccano 10 giocatori veri), di quelli che non possono competere con il grande Luton Town, le prime tre squadre della classifica sportiva sono le tre con il fatturato 2022-23 più alto, Inter (425 milioni di euro nel 2022-23), Juventus (507,7) e Milan (404,5). Cosa dovrebbe dire la Fiorentina (147,9)? Che poi anche le grandi abbiano buchi in organico è un altro discorso, diverso da quelli da NBA dei poveri che ciclicamente vengono fuori ma quando a vincere sono gli altri. Insomma, un Capodanno calcistico come tanti, dopo la cometa del Napoli di Spalletti. 

A proposito di Juventus-Roma, il Bonucci attuale servirebbe a Mourinho? Da centrale nella difesa a tre, al posto di Llorente, forse sì, ma ormai stiamo parlando del passato visto che la trattativa per portare alla Roma l’ex juventino è stata bloccata dalla rivolta social di molti tifosi. Situazione interessante, perché è vero che il cuore di un club sono i tifosi, come ha detto Mourinho proprio a proposito di Bonucci, e quindi andargli contro sarebbe stupido, ma chi rappresenta i tifosi? Su Twitter-X e Facebook vive una minoranza rumorosa di sfaccendati, pronti ad indignarsi per qualsiasi cosa, ma è sbagliato farli coincidere con la totalità dei tifosi della Roma. Visto che ormai lo stop di mercato dettato dal tifo è stato sdoganato, non sarebbe fantacalcio oggi sottoporre certe decisioni ad un vero e serio voto popolare invece che alle urla web di piccoli ayatollah. Poi pensiamo che davvero la maggioranza dei romanisti sia contro l’arrivo di Bonucci, non è questo il punto.

Stefano Pioli ha salvato la sua panchina battendo il Sassuolo, magari qualcuno avrà il coraggio di dire che il merito è di Ibrahimovic che da Miami Beach ha dato le giuste motivazioni alla squadra (mentre Maldini giocava a padel, secondo questi schemi mediatici che hanno resistito alla vendita del Milan ed anche alla morte di Berlusconi). Recuperando qualche infortunato, come si è visto con Bennacer, è impossibile che il Milan rimanga fuori dalla zona Champions ed un acquisto mirato a gennaio potrebbe anche far puntare più in alto, visti i problemi dell'Inter ed una Juventus che gioca sui suoi limiti. Concludendo la stagione, come è ampiamente nelle sue possibilità, o anche soltanto resistendo fino a marzo, Pioli diventerebbe il terzo allenatore del Milan della storia per panchine, superando le 222 partite di Nereo Rocco e mettendo nel mirino le 249 di Capello, che però verrebbero raggiunte soltanto in una ipotetica prossima stagione in rossonero. Nemmeno nei sogni le 420 di Ancelotti, ovviamente, ma nell’era del #Pioliout più che elencare numeri volevamo dire che Pioli fra alcuni errori ha fatto il suo e spesso anche più del suo, con titolari che, tolti tre, nel Milan di Ancelotti e Capello sarebbero stati ospiti fissi in tribuna.

Il Mazzarri Bis è un fallimento peggiore di Garcia, come direbbero i 7 punti in 6 partite di campionato? La classifica della zona Champions, che probabilmente arriverà fino al quinto posto, è così corta che rimanerne fuori sarebbe sportivamente un fallimento. E l’ultima impressione, quella della partita con il Monza, è quella che mai si è vista una squadra di Mazzarri tirare così tante volte in porta avendo anche il predominio nel possesso palla: insomma, il Mazzarri che ha visto la luce spallettiana, raccontato (speriamo con ironia) da Mazzarri stesso, forse esiste davvero anche se è improbabile che De Laurentiis, in vena di finta autocritica, gli affidi il Napoli futuro. Poi Osimhen che c’è e non c’è, fra infortuni e squalifiche, ed uno Kvaratskhelia al quale tutti hanno preso le misure, fanno tutta la differenza del mondo. Bravo Spalletti a capire il momento.   

La Serie A a reti unificate contro l’abolizione degli sgravi fiscali previsti nel Decreto Crescita già a partire dal gennaio 2024. Certo avrebbero consentito di risparmiare sul lordo degli ingaggi, come è avvenuto negli ultimi tre anni e mezzo, ma davvero il grande spettacolo della Serie A e la competitività internazionale dei nostri club saranno azzerati? La squadra che sta avendo i maggiori benefici da questa legge è attualmente la Roma, con circa una ventina di milioni risparmiati, in buona parte dovuti a Lukaku, ma tranne le big quasi tutte sono abbondantemente sotto i 10. Insomma, in concreto stiamo parlando dell’acquisto di un giocatore qualunque, niente di sconvolgente. Poi è chiaro che sul calcio si fa spesso facilissima demagogia, a far arrabbiare molti è proprio questo. Perché ci sono interi settori industriali, e quasi tutta l’agricoltura, che vivono di assistenzialismo e magheggi fiscali, senza nemmeno avvicinarsi ai successi del calcio.

stefano@indiscreto.net

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