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La Superlega è tornata© Getty Images

La Superlega è tornata

La sentenza della Corte di Giustizia Europea è un durissimo colpo al monopolio organizzativo di FIFA e UEFA. Ma non significa che il calcio sarà rivoluzionato, visti gli interessi che muove...

Stefano Olivari

21.12.2023 ( Aggiornata il 21.12.2023 12:06 )

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La Corte di Giustizia Europea ha aperto le porte alla Superlega. E probabilmente anche all’ingresso di squadre di altre continenti, in particolare quelle arabe, in una ipotetica futura grande competizione europea in concorrenza con la Champions League della UEFA, o addirittura sua sostituta. Questi sono gli scenari apocalittici del genere ‘Dove andremo a finire, signora mia’, poi c’è anche la realtà politica e di controllo sociale, la stessa che due anni fa fece fare marcia indietro alle sei squadre di Premier League coinvolte e un po’ a tutte le altre: in Italia Inter e Milan, mentre la Juventus si è ritirata dal progetto solo di recente, nel quadro del megapatteggiamento con FIGC e UEFA.

Partiamo dalla sentenza. Senza fare i giuristi di Google, era chiaro a chiunque che quello di FIFA e UEFA (e per estensione logica, aggiungiamo noi, di un po’ tutte le federazioni sportive) fosse, anzi sia, un monopolio politico, sportivo, commerciale e organizzativo. Le parole della Corte di Giustizia non lasciano margine per interpretazioni: "Le regole di FIFA e UEFA che impongono la propria approvazione allo sviluppo di nuove competizioni fra club, come per esempio la Superlega, proibendo a squadre e giocatori di parteciparvi, sono illegali”. In altre parti della sentenza, poi, si parla di abuso din posizione dominante.

Nella sostanza la tesi di A22, la società diretta Bernd Reichart e apertamente sostenuta soltanto da Real Madrid e Barcellona, che di fatto portava avanti le posizioni della Superlega a suo tempo naufragata in un giorno, fra improvvisazione (forse indotta dal megabonus di ingresso garantito da JP Morgan) e una comunicazione demenziale, da 'cattivi'. Una vittoria postuma, ma nemmeno tanto perché è ancora in circolazione e pieno di liquidità per una recente operazione finanziaria, di Andrea Agnelli. Anche se il vero vincitore è Florentino Perez, che infatti ha reagito con entusiasmo alla sentenza annunciando lo studio di una nuova competizione già da subito.

Detto questo, nell’immediato non dovrebbe cambiare niente e nel triennio 2024-2027 la nuova versione della Champions League, con 36 squadre invece di 32 e 8 partite garantite invece di 6, garantirà alla UEFA incassi simili a quelli della Superlega. Il punto sarà nella distribuzione, perché questa sentenza almeno per qualche anno non rivoluzionerà il calcio, ma metterà nelle mani dei grandi club uno strumento di pressione molto forte nei confronti della UEFA. Perché mettendo insieme almeno 16 nomi pesanti uno scenario verosimile, non fantacalcistico, potrebbe essere quello dell’Eurolega di basket: competizione del tutto slegata dalla Champions League della FIBA, che di fatto ha soltanto club minori, e con i suoi giocatori che giocano tranquillamente nelle nazionali, quindi in competizioni FIBA. 

Insomma, questa sentenza sposterà le leve del potere nella mani dei grandi club, molto più di quanto già sia adesso, ma non è che distruggerà il calcio visto che proprio la gestione della UEFA ha permesso il crearsi di una specie di oligarchia in cui inserirsi è difficilissimo. All’atto pratico la Superlega la vincerebbero quasi sempre il Real Madrid o la squadra inglese della situazione, come accade oggi con la Champions. Se poi davvero il progetto di A22 fosse quello dei tre livelli, con promozioni e retrocessioni, il sistema sarebbe addirittura più interessante dell’attuale tripartizione Champions-Europa-Conference. Nessun campionato nazionale sarebbe in ogni caso in pericolo e nessuno del resto vorrebbe mai abbandonarlo, a partire dalle squadre inglesi con la loro Premier League ormai lontanissima dalla concorrenza. Il primo effetto immediato della sentenza sarà il diluvio di reazioni in difesa del calcio di una volta, quello in cui l'Empoli vinceva le Coppe dei Campioni (ah no), il secondo dipenderà dall’atteggiamento di FIFA e UEFA, se di guerra o di collaborazione. Nel primo caso la Superlega nascerà davvero e anche abbastanza presto, nel secondo il controllo della Champions scivolerà nelle mani dei grandi club.

stefano@indiscreto.net

 

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