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I muscoli di Pioli© LAPRESSE

I muscoli di Pioli

La sconfitta di Champions contro il Borussia Dormund e l'ennesimo infortunio rimettono in discussione la posizione dell'allenatore del Milan...

Stefano Olivari

29.11.2023 ( Aggiornata il 29.11.2023 16:45 )

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Stefano Pioli rischia l’esonero? Al momento no, a meno che non faccia apposta a farsi cacciare, entrando in modalità provocatoria. La sconfitta casalinga con il Borussia Dormund, condita dell’ennesimo infortunio muscolare della stagione, quello di Thiaw (lesione al bicipite femorale, non uno scherzo ma roba da due mesi fuori) è il ventesimo o giù di lì, rimette però in discussione il futuro dell’allenatore al Milan. Dove si trova ormai da più di 4 anni consecutivi: nell'ultimo mezzo secolo soltanto Capello e Ancelotti sono riusciti ad andare oltre e anche grazie a giocatori di livello un po' diverso da quello attuale, per non parlare di Berlusconi. 

Certo c’è un contratto fino al 2025 da 4 milioni netti all'anno, firmato a fine ottobre 2022 e fortemente voluto da Paolo Maldini che voleva mandare un messaggio alla squadra, visto che Pioli era in scadenza, e che in ogni caso lo riteneva l’uomo giusto anche per un Milan più ambizioso, che non si accontentasse di tirare fuori il meglio dai Messias e dai Rebic. Le situazioni nel calcio cambiano velocemente: dopo pochi mesi Maldini sarebbe stato messo alla porta e Pioli trasformato in allenatore all’americana, non genio in libertà (peraltro non lo era nemmeno prima) ma tecnico preparato ed esecutore delle volontà del club. In questo quadro l’esonero sarebbe per Furlani e sui danti causa un’ammissione di colpa, per un mercato fatto di scommesse pagate come campioni e non come scommesse, oltretutto senza investire su un centravanti che fosse una valida alternativa a Giroud.

Da ricordare che il Pioli che ha il 99% di probabilità di non qualificarsi per gli ottavi di Champions è lo stesso Pioli l’anno scorso semifinalista, senza tornare sempre allo scudetto che comunque è stato vinto e di sicuro non con la rosa migliore della Serie A. Poi gli infortuni muscolari sono colpa dell’allenatore e del suo staff (in primis Osti) al 100%, non sono sfortuna: qui Pioli è indifendibile, non spetta ai dirigenti studiare una preparazione personalizzata per Leão. Insomma, anche se la quota dell’addio di Pioli al Milan, esonero o dimissioni, entro fine dicembre, è crollata dal 10 al 3, l’allenatore dovrebbe resistere anche al dopo Newcastle, visto che un Milan senza Champions o addirittura senza nemmeno l’Europa League tornerebbe nella lotta scudetto, con gli stessi vantaggi come riposo ed allenamenti che ha la Juventus attuale.

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