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I minuti di Gaetano© Getty Images

I minuti di Gaetano

I club che credono nei giovani, Gasperini senza trucco, la scuola degli allenatori italiani e la convenienza di Mourinho

Stefano Olivari

23.11.2023 ( Aggiornata il 23.11.2023 12:13 )

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La sosta per le nazionali ha generato i soliti discorsi sui club di alto livello che non danno abbastanza spazio ai giovani, in particolare ai giovani del proprio vivaio. Ma è davvero così? Secondo le statitiche del CIES, riferite ai primi tre mesi di stagione la squadra nel mondo, tenendo conto solo dei massimi campionati dei vari paesi, che impiega più giocatori suoi è la Dinamo Kiev, con un quasi incredibile (nel 2023) 82,9% dei minuti giocati da calciatori formatisi lì secondo il criterio UEFA di formazione (cioè almeno 36 mesi fra i 15 e i 21 anni di età). Fra le cinque grandi leghe il risultato è scontato: primo l’Athletic Bilbao con il 68,9%. Al secondo posto il Lione con 45,6% e al terzo la Real Sociedad con il 45,4. Interessanti anche le percentuali di alcune big di Premier League, come Arsenal, Manchester United e Chelsea, intorno al 20%. Una classifica dominata dalle squadre spagnole, con il Real Madrid addirittura quarto (36,3% del minutaggio) ed il Barcellona nono (29,1). Ovviamente volevamo sottolineare la mancanza di identità delle squadre italiane, che fatta eccezione per l’Atalanta (18,7%), Juventus (11,4) e Roma (11,1), sono tutte sotto o molto sotto il 10%. Agli ultimi posti anche fra le 32 partecipanti alla Champions League: Milan 7,8%, Inter 6,5, Lazio 4,4, Napoli un imbarazzante 0,5, con quei pochi minuti di Gaetano e Zerbin. Per i tifosi è un problema? Pare di no, anche se poi a parole apprezzano la retorica sui giovani e sull'identità. 

L’Atalanta ha chiuso il bilancio 2022-23 con un utile di 5,6 milioni di euro, ma la cosa che fa più impressione è che sia l’ottavo utile consecutivo, in un periodo che per continuità, risultati e status anche internazionale è stato il migliore nella storia del club. Quasi in contemporanea la Juventus ha ufficializzato un rosso, sempre per il 2022-23, di 123,7 milioni. Se stessimo parlando di merendine o di biciclette diremmo che i dirigenti dell’Atalanta sono stati bravi e quelli della Juventus incapaci, ma questo è calcio, un gioco in cui le carte sono sempre truccate. Non nel senso dei bilanci falsificati, che pure esistono (e la manovra stipendi della Juventus, vicenda dal lato sportivo conclusa non a caso con il patteggiamento, ne è un buon esempio), ma perché la presenza di un azionista forte, pronto a ricapitalizzare, consente sempre di rimediare agli sbagli. Comprensibile la rabbia di Gasperini quando gli sventolano davanti i trofei vinti da altri.   

A Euro 2024 ci saranno ben 5 allenatori italiani: oltre a Spalletti si sono qualificati infatti Montella con la Turchia, Tedesco con il Belgio, Rossi con l’Ungheria e Calzona con la Slovacchia. L’esaltazione di una presunta scuola italiana è comunque infondata, visto che Tedesco si è formato totalmente in Germania, Calzona era al primo incarico da capo-allenatore, e solo per l'amicizia con Hamsik, e Rossi in Italia mai è andato oltre la Serie C, ma certo come livello medio siamo messi meglio in panchina che in campo.

Mourinho rimarrà alla Roma? Da ben prima della sua intervista al Tg1 (“Ho parlato con i Friedkin ma non del rinnovo. Non so ancora se resto”) i segnali erano tutti negativi e del resto soltanto nella sua prima incarnazione al Chelsea è andato oltre i tre anni sulla stessa panchina, durando poi poco nel quarto. Detto che non ci possiamo inventare scenari che non sono chiari nemmeno nella testa dello Special One e del suo entourage, la logica dice che i Friedkin punteranno su un allenatore giovane, vendibile ai media come uno da progetto, il De Zerbi o più verosimilmente il Thiago Motta della situazione, più che sul trascinatore delle folle alla Mourinho o alla Conte, che ai primi infortuni si lamenta del mercato del club. Dal punto di vista di Mourinho la convenienza, non finanziaria (se no sarebbe già in Arabia) ma sportiva, sarebbe invece rimanere in un realtà dove quest’anno il quinto posto, con possibile vista sulla Champions, potrebbe essere venduto come un trionfo.

stefano@indiscreto.net

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