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Italiane come la Real Sociedad© Inter via Getty Images

Italiane come la Real Sociedad

Come giocherebbero Inter, Milan, Lazio e Napoli se avessero la stessa filosofia della squadra basca, agli ottavi di Champions League con due terzi dei giocatori provenienti dal vivaio...

Stefano Olivari

09.11.2023 ( Aggiornata il 09.11.2023 13:27 )

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L’ultimo turno di Champions rende credibile lo scenario che vede qualificate agli ottavi di finali 4 italiane su 4: con la vittoria di Salisburgo l’Inter lo è matematicamente, e di fatto nonostante la brutta prova con l’Union Berlino è qualificato anche il Napoli, per Milan e Lazio sarà più dura ma adesso sono tornate padrone del loro destino senza dipendere dai risultati di altri. Come accaduto più volte, nel calcio una classe media bene allenata può andare molto avanti e quindi non c’è da stupirsi più di tanto. Che poi queste squadre rappresentino il calcio italiano è un altro discorso, visti i rispettivi convocabili da Spalletti: in questo senso un po’ lo rappresenta l’Inter, un po’ meno la Lazio e il Napoli, quasi per niente il Milan.

Tutta questa premessa per arrivare a dire che ci entusiasma la Real Sociedad agli ottavi di Champions con due terzi della rosa cresciuti nel vivaio o comunque con un passato in questo settore giovanile: giocatori di contorno ma anche stelle come Oyarzabal e Zubimendi. Un modello tecnico e sportivo più simile al miglior Barcellona che all’Athletic Bilbao, ed infatti gli stranieri e gli spagnoli non baschi possono essere protagonisti, da Kubo a Mendez. Venendo a noi: sarebbe un modello proponibile in Italia, senza imposizioni dall’alto? Non è una domanda strampalata, visto che da decenni siamo schiavi del mito del "Non ci sono i giovani" o, peggio ancora, di quello di "I giovani ci sarebbero, ma non li fanno giocare". Vediamo se è vero, con un po' di generosità: consideriamo infatti proveniente dal settore giovanile chi per almeno un anno ci è transitato, magari quando già da grandicello. 

Guardando le carriere ed il presente di chi, ovviamente visto che Franco Baresi e Paolo Maldini si sono ritirati, è in attività attuialmente, il Milan potrebbe giocare con Donnarumma in porta, Calabria (ci sarebbe anche Bellanova), Romagnoli (Simone), Gabbia e Darmian in difesa, Locatelli, Cristante e Pobega a centrocampo, Verdi con Petagna e Colombo in attacco. L’Inter potrebbe mettere Di Gregorio in porta, Faraoni, Bonucci, Pirola e Dimarco in difesa, Duncan, Fabbian e Casadei a centrocampo, Balotelli, Pinamonti e Mulattieri in attacco. Quanto alla Lazio, Sarri in versione Real Sociedad potrebbe giocarsela con Strakosha in porta, De Silvestri, Elez, Tuia e Moustapha Seck in difesa, Frattesi, Cataldi e Folorunsho a centrocampo, Keita Baldé, Scamacca e Raul Moro in attacco. E il Napoli? Sepe in porta, Zanoli, Izzo, Lasicki e Luperto in difesa, Acampora, Maiello e Gaetano a centrocampo, Insigne, Tutino e Zerbin in attacco.

Magari qualche nome ci è sfuggito, ma pensiamo di avere citato tutti i più forti transitati per un periodo, breve o lungo, in questi quattro settori giovanili. Tornando alla Real Sociedad, possiamo dire che queste quattro formazioni, cambiando quattro o cinque elementi con gente da Champions League, sarebbero competitive in Europa? Risposta difficile, perché siamo abituati a sottovalutare ciò che abbiamo in casa e ad esaltare sconosciuti, ma con gli 'stranieri' nei posti giusti potrebbero forse stare in campo tutte, tranne il Napoli. E stiamo parlando di un'epoca del calcio italiano in cui i vivai sono stati usati da quasi tutti come plusvalenzificio, senza una vera programmazione ed in ogni caso senza avere l'arrivo in prima squadra come obbiettivo. Con un'altra filosofia il modello Real Sociedad, o Barcellona per chi vuole tirarsela di più, non sarebbe fantacalcio. Va anche detto che il tifoso italiano, diversamente da quello basco o catalano, è nella media poco sensibile a questi temi. 

stefano@indiscreto.net 

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