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La Serie A dei prenditori© LAPRESSE

La Serie A dei prenditori

Sky-DAZN 2024-2029, le tre retrocesse in B, la verità di Raiola e gli allenatori da Udinese.

Stefano Olivari

24.10.2023 ( Aggiornata il 24.10.2023 17:20 )

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Vincitori e vinti del contratto televisivo 2024-2029 per la Serie A? Fra i vincitori Sky, che per 200 milioni all’anno migliora la qualità delle sue tre partite per turno: alla domenica avrà quella delle 18 e non delle 12.30, inoltre ad ogni turno (30 su 38, per la precisione) avrà il diritto di scegliere alla posizione numero 2 (attualmente è la 3) la miglior partita da trasmettere, senza contare i 4 big match scelti a inizio stagione. Fra i pareggianti DAZN, che senza Serie A non avrebbe in Italia ragione di esistere, che per 700 milioni all’anno avrà tutte le 10 partite per turno ed in più dovrà far partecipare la Lega alle revenue oltre i 750 milioni. Fra i vinti la Serie A, che per la prima volta nella sua storia ha siglato un contratto televisivo a cifre più basse del precedente, contratto oltretutto lunghissimo e firmato con un anticipo insolito per gli standard italiani: un segnale di debolezza e soprattutto di scarsissima fiducia nel proprio prodotto, come a dire “Nei prossimi anni la Serie A sarà sempre peggio, meglio arraffare i soldi di DAZN e Sky". Un comportamento, per citare un De Laurentiis polemico ma lucido, da prenditori (Lotito il loro leader) più che da imprenditori, che comunque nel breve periodo ha un suo senso. Il Serie A Channel è insomma sempre stato un discorso da bar e del resto i 5 milioni di abbonati necessari a farlo funzionare (ai 20 euro al mese ipotizzati in Lega) sono più del doppio di quelli attualmente legati a DAZN e Sky Calcio.

Chi retrocederà in Serie B? Ognuno ha il suo pronostico, ma è curioso che mai come in questa stagione i bookmaker e quindi il mercato, visto che i bookmaker adattano le quote alla massa di giocate, siano sicuri sui nomi di tutte e tre le squadre dopo sole 9 giornate. Cagliari, Salernitana e Empoli, le cui retrocessioni sono quotate nella media a 1.30, 1.45 e 1.60. Molto distanti, in proporzione, il Verona e l’Udinese intorno a 3.00, mentre Genoa, Lecce e Frosinone sono in zona 4.50. Situazione davvero strana, viste le ambizioni di Cagliari e Salernitana che di sicuro le portaranno a fare qualche acquisto a gennaio.

I tifosi sono strani un po’ in tutto il mondo: applaudono i calciatori squalificati per avere scommesso sul calcio e fischiano quelli di fatto messi alla porta dal club, che diventano ‘traditori’ anche per buona parte dei media. Indecente il circo messo in piedi la scorsa estate contro Lukaku che secondo qualcuno avrebbe tradito l'Inter (da giocatore del Chelsea...), fastidioso che Donnarumma ogni volta che incroci il Milan o San Siro debba rispiegare una storia molto semplice. A questo giro lo ha fatto per lui Enzo Raiola, cugino e collaboratore del defunto Mino, intervistato da Stefano Pasquino per Tuttosport. Nella sostanza Raiola (Mino) avrebbe voluto portare Donnarumma lontano dal Milan dei cinesi, o presunti tali, ma il portiere si era opposto un po’ per tifo (milanista) e un po’ perché stava bene dov’era. Problema poi ritornato con Elliott, il cui Milan veniva ritenuto valido ma non alla livello della Juventus dove avrebbe voluto portare Donnarumma per renderlo ciò che erano stati Zoff e Buffon. Anche qui freddezza di Donnarumma ma non al punto di firmare un prolungamento di contratto senza avere la certezza della Champions League che in quel momento il Milan non aveva. Fino alla fine di quel campionato, stiamo parlando della stagione 2020-21, Donnarumma era convinto o di rimanere al Milan o di firmare con la promessa di farsi cedere e far guadagnare qualcosa al club. Ma Maldini, questa la versione di Raiola-Donnarumma, aveva comunque anticipato tutti con l’operazione Maignan che, va ricordato, era già controllato da Elliott. A quel punto Donnarumma si trovò in difficoltà: scomparsa la Juventus, a posto tutti i grandi club europei, Raiola convinse Leonardo a puntare su di lui nonostante il PSG avesse già Keylor Navas. Una vicenda mal gestita da entrambe le parti, ma peggio da quella di Maldini. 

Cosa pretende l'Udinese dai suoi allenatori? Dopo l'esonero di Andrea Sottil, per aprire la strada al ritorno di Gabriele Cioffi, vengono aggiornate le statistiche del club dei Pozzo: 13 allenatori, alcuni anche per più di una volta, negli ultimi 10 anni. Guidolin, Stramaccioni, Colantuono, De Canio, Iachini, Delneri, Oddo, Tudor, Velazquez, Nicola, Gotti, Cioffi e Sottil. Come si nota, tecnici diversissimi per età, carattere e convinzioni tattiche. Comunque nessuno di loro, tranne Guidolin che aveva giocatori ben diversi da quelli attuali, ha mai portato l'Udinese oltre il dodicesimo posto. Sottil l'anno prossimo arrivò proprio dodicesimo, con una squadra che era ventesima su venti per monte ingaggi. Per tornare ai diritti televisivi: prenditori o imprenditori?

stefano@indiscreto.net

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