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The Last Papu Dance© LAPRESSE

The Last Papu Dance

La sfortuna del Monza, la presenza-assenza di Zhang, la percentuale di Fagioli e l'Italia di pomeriggio.

Stefano Olivari

20.10.2023 ( Aggiornata il 20.10.2023 18:04 )

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La Papu Dance a Monza è finita quasi prima di cominciare, dopo due partite, essendo Gomez risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato durante la sua grigia permanenza al Siviglia, lo scorso novembre. La linea difensiva dell’argentino campione del mondo in Qatar? Lo sciroppo di uno dei figli. Da notare che il doping di squadra nel calcio non esiste mai (sarà perché nessuno della WADA piomba una volta alla settimana, a sorpresa, nel ritiro della squadra X?), quel poco che viene trovato riguarda quasi sempre calciatori in parabola discendente. Ma la vicenda Gomez è interessante anche per un altro motivo: sia lui sia il Siviglia sapevano da mesi della possibile squalifica di due anni, e nella rescissione del contratto questo ha contato. Di più: della situazione a rischio erano a conoscenza anche Galliani e il Monza, che però hanno fatto lo stesso questo colpo ad effetto e adesso si ritrovano un giocatore con due anni di squalifica. Non vogliamo credere a una mossa elettorale (domenica si vota a Monza per il Senato, per il seggio che era di Berlusconi, e Galliani è fra i candidati), quindi non sappiamo a cosa credere.

L’Inter è in vendita? Lo smart working di Steven Zhang, che da più di tre mesi non si fa vedere in Italia (e che di fatto non esce dalla Cina, lo ha fatto solo per raggiungere la squadra in Giappone) autorizza qualsiasi ipotesi e per questo sarà interessante la sua presenza-assenza (si mostrerà solo in video) all’assemblea dei soci di giovedì prossimo, in cui potrebbero essere annunciate novità nel consiglio di amministrazione. Traduzione: l’entrata di un uomo della possibile nuova proprietà. Il caso Zhang, così come in parte quello degli americani a Roma, dimostra comunque che con dirigenti decenti il presidente-padrone ha meno senso di esistere, nessuno ritiene decisiva la sua presenza: è solo un’idea di noi cresciuti con Rozzi e Massimino, per non dire Berlusconi e Moratti.     

Stando ai certificati medici prodotti dai vari Fagioli e Tonali (e dai prossimi) la ludopatia sarebbe la malattia del secolo, più del cancro. Stando all’Oised, l’osservatorio sull’impatto socioeconomico delle dipendenze, i ludopatici sono invece in Italia lo 0,08% del totale degli scommettitori: circa 15.000 persone, sempre tante, ma statisticamente questa malattia dovrebbe riguardare un calciatore-scommettitore su 1.250. A proposito: Fagioli ha oggettivamente danneggiato la Juventus, oltre che sé stesso. Perché lui durante la squalifica prenderà lo stipendio e Pogba no? Chiediamo per un marziano.

50 anni fa, il 20 ottobre 1973, l’Italia batteva la Svizzera 2-0 con gol di Rivera su rigore e di Riva, qualificandosi per il Mondiale. Quando fallimento era non superare il primo turno di un Mondiale a 16 squadre a cui comunque ti eri qualificato. Quel sabato all’Olimpico si giocò alle tre di pomeriggio, cosa che oggi le televisioni impedirebbero: non era raro giocare di pomeriggio anche partite importantissime, e in quel periodo di austerità era addirittura obbligatorio. Una situazione che potrebbe tornare di attualità, ma non per il prezzo del petrolio.

stefano@indiscreto.net

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