Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Dopo Zaniolo e Tonali© Getty Images

Dopo Zaniolo e Tonali

I nuovi nomi di Corona, le camionette del 1980 e il perché delle scommesse illegali.

Stefano Olivari

13.10.2023 ( Aggiornata il 13.10.2023 12:12 )

  • Link copiato

L’allontanamento di Zaniolo e Tonali dal ritiro della Nazionale è insieme al caso Fagioli soltanto l’inizio di una vicenda che potrebbe distruggere mezzo calcio italiano, ben oltre i prossimi nomi anticipati da Fabrizio Corona. Perché tanti calciatori scommettono, legalmente o illegalmente, e quasi tutti sanno chi scommette e chi no: aprendo il discorso sportivo dell’omessa denuncia, che riguarda anche i club, fra non molto si rischia di vedere la Serie A piena di squadre Primavera. E stiamo parlando di partite fino a prova contraria pulite, con risultati non alterati da chi ci ha scommesso sopra, partite che dal punto di vista della giustizia ordinaria porterebbero i calciatori a cavarsela con una multa. Per questo non si può parlare, in questo momento, di calcioscommesse: le partite truccate sono un altro sport. Previsione: in qualche modo, a costo di perdere la faccia, la FIGC cambierà le regole, con qualche giurista a gettone che proverà a renderle retroattive. Adesso, se l’espressione ‘omessa denuncia’ ha il significato che ha, rischiano la carriera in tantissimi.

La forma è sostanza? Sì. L’avviso di garanzia che la Digos di Torino ha consegnato a Zaniolo e Tonali a Coverciano ha ricordato alla lontanissima le camionette negli stadi del 1980, che ufficializzarono l’inizio di un calcioscommesse che avrebbe portato a retrocessioni (Milan e Lazio), squalifiche (su tutte quelle di Paolo Rossi e Giordano) e penalizzazioni varie. Ribadito che stiamo parlando di situazioni diverse, non c’era alcuno bisogno di arrestare i calciatori al termine delle partite, così come non c’era alcun bisogno di tirare dentro l’Italia adesso in un’inchiesta che dura da settimane. Da notare la presenza, come accompagnatore, di Buffon a fianco dei due giocatori, lo stesso Buffon che per la sua passione per le scommesse aveva rischiato di perdere il Mondiale 2006 e molto altro, uscendone in maniera acrobatica (fra le altre cose aveva sostenuto di puntare sul cricket). Il problema nel calcio esiste ed è diffusissimo, senza che per questo si debba parlare di partite truccate. Se si parte dal presupposto che chi scommette è automaticamente un criminale o, nella migliore delle ipotesi, un malato, trovare una soluzione sarà impossibile. 

Molti si chiedono perché un calciatore debba scommettere, in prima o per interposta persona, attraverso piattaforme illegali quando ne esistono tante legale, alcune delle quali gli pagano indirettamente lo stipendio attraverso sponsorizzazioni che aggirano (coin l'escamotage delle news) il Decreto Dignità. Fra le varie ragioni ce ne sono fondamentalmente tre: la prima è che ci sono limiti alle puntate molto più alti rispetto ai bookmaker che vediamo nelle pubblicità, la seconda è che molte di queste piattaforme permettono di non anticipare i soldi delle puntate ma li esigono (con addetti alla riscossione che è meglio non incontrare) solo in caso di sconfitta e comunque nel breve periodo fanno da camera di compensazione fra il banco e i giocatori, la terza è che molti permettono l’anonimato totale con vari livelli di sicurezza. Detto questo, il gioco illegale vale in Italia circa 18,5 miliardi di euro l’anno e l’Agenzia della Dogane e dei Monopoli sta inibendo l’accesso dall’Italia a ben 9.828 siti di scommesse. Il problema dei calciatori è enorme e se non si divide subito chi trucca le partite dalla maggioranza che gioca, magari in maniera leggera e irresponsabile ma gioca e basta, allora sarà un disastro. 

stefano@indiscreto.net

 

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi