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Fagioli e scommesse© Getty Images

Fagioli e scommesse

I calciatori online, gli ambassador dell'Italia, gli stadi di Euro 2032, l'Arabia nei prossimi mesi e l'estate di Paulo Sousa.

Stefano Olivari

11.10.2023 ( Aggiornata il 11.10.2023 14:03 )

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Cosa differenzia il caso di Nicolò Fagioli da quelli dei tanti altri calciatori che scommettono? Prima di tutto che si è fatto beccare, visto che la magistratura torinese sta indagando su di lui perché risulta scommettere su piattaforme online illegali e la procura federale si è interessata al caso per vedere quali siano gli eventi su cui il centrocampista della Juventus ha scommesso: Fagioli è fra l'altro già stato interrogato. Usciamo dalla parte di giuristi di Google e concentriamoci sull’aspetto calcistico: Fagioli e qualunque altro tesserato FIGC non possono scommettere su partite di calcio, nemmeno del campionato di Singapore, se non vogliono incorrere in sanzioni di vario tipo che arrivano anche alla squalifica per più anni. Da precisare che nessuno parla di partite truccate: il calciatore non può scommettere sul calcio, punto. Poi dalla pallacanestro all'ippica può fare ciò che vuole: il fatto che la FIGC sia interessata alla questione porta a pensare che fra le scommesse ci siano partite di calcio. Nel caso la sua carriera subirebbe uno stop nel momento più importante. Ma al di là di questo, e prima del linciaggio, va per la millesima volta ribadito che scommettere non è equivalente a truccare una partita. Se la ridono quelli che danno i soldi al cugino con il cognome diverso.

L’Europeo di Italia-Turchia 2032 era già sicuro da tempo per diversi motivi, su tutti che si trattasse dell’unica candidatura: come grandi vittorie politico-sportive si è visto di meglio e questa anzi è una mezza sconfitta perché l'Italia singola era data per favorita da Ceferin e dintorni. L’annuncio proprio di Ceferin, seguito a quello su Euro 2028 in Regno Unito e Irlanda, ha avuto un contorno imbarazzante, con l’Italia che a fianco di Gravina e di Buffon ha avuto fra i suoi ambasciatori (in italiese ambassador) Ilaria D’Amico, cioè la compagna di Buffon: ma ambasciatrice di cosa? Dopo mille pistolotti retorici sul calcio femminile alla fine nel 2023 siamo sempre al punto delle ‘mogli di’, con tutto il rispetto per la giornalista o per Federica Cappelletti, la vedova di Paolo Rossi, presidente della A femminile, o di donne famose non per il calcio, come è stato per Cristiana Capotondi. Con il nuovo c.t. della Nazionale che ovviamente è un uomo, e non certo strappato a Real Madrid o Barcellona. Imbarazzante ma per certi versi giusto anche il video di presentazione, con un tarocco di O Sole mio e con i pizzaioli.

Venendo al calcio giocato, dove si giocherà Euro 2032? La logica direbbe in 5 stadi italiani (erano 10 le città citate nella candidatura singola: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona) e in 5 turchi, la realtà va verso un 6+6, con la corsa all’ultima raccomandazione per essere fra le 3 sedi che si affiancheranno a Roma, Milano (anche con San Siro, del resto giudicato stadio a 5 stelle dalla UEFA con buona pace dei club milanesi) e Torino. Difficile tenere fuori Napoli, il resto è tutto aperto fino ad ottobre 2026, quando andranno annunciate le sedi. 

Nessun problema stadi in Arabia Saudita, con la Supercoppa che cambia date e si giocherà dal 21 al 25 gennaio 2024, con le ipotetiche semifinali Napoli-Fiorentina e Inter-Lazio. Diciamo ipotetiche perché De Laurentiis avrebbe minacciato di non mandare il Napoli, chiunque lo allenerà, con la motivazione ufficiosa della situazione in Medio Oriente. Preoccupazione che ci può stare, visto che nessuno può prevedere gli sviluppi della situazione intorno ad Israele, il buonenso consiglierebbe di dispurtare adesso in Italia una delle 2 edizioni, fra le prossime 6, già previste in Italia. In linea del tutto teorica se il Napoli rinunciasse giocherebbe il Milan, seguendo l’ordine dei piazzamenti in campionato, ma è soltanto accademia. 

La sorte di Paulo Sousa alla Salernitana era segnata fin dall’inizio dell’estate, quando per qualche ora è stato virtualmente l’allenatore del Napoli: uno dei tanti colloqui per il post Spalletti, prima di puntare (si fa per dire) su Garcia, ed anche uno dei tanti colloqui dell’allenatore portoghese, che ci ha tenuto a far sapere che si stava guardando intorno dopo il buon finale di stagione. Nessuno, tanto meno Iervolino, ama sentirsi una seconda scelta, ed il resto lo hanno fatto i risultati ed una certa modalità provocatoria, guardando ai cambi di formazione, che di solito è un messaggio chiaro: esoneratemi, se non volete finire in B. E così è maturata la quarta occasione in Serie A del Pippo Inzaghi allenatore, dopo l’inizio prematuro nel Milan tardo-berlusconiano, l’esonero al Bologna e la retrocessione con il Benevento, che comunque in A ce l'aveva portato lui. Non precedenti luminosi, ma se la Salernitana del suo ex compagno De Sanctis farà un mercato decente a gennaio può essere fra le quattro la situazione migliore.

stefano@indiscreto.net

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