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Elemosina Mondiale

I soldi di Qatar 2022, le briciole per i club, la separazione da Inzaghi, l'eredità di Commisso e il carcere per i pirati

Stefano Olivari

13.07.2023 ( Aggiornata il 13.07.2023 14:08 )

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La FIFA ha annunciato la distribuzione di 209 milioni ai club per l’impiego dei loro giocatori al Mondiale in Qatar. Nessuna sorpresa, il programma FIFA Club Benefits faceva parte degli accordi con le associazioni dei club ed in particolare con quella europea. Interessante è però la distribuzione ai 440 club per cui nella scorsa stagione erano tesserati gli 837 giocatori del Mondiale (si contano anche gli infortunati rimpiazzati durante il torneo se no il numero corretto sarebbe 832, anzi 830 perché Francia e Iran avevano una lista di 25 e non di 26). Il rimborso, chiamiamolo così, giornaliero per giocatore è sugli 11.000 dollari fino a quando la sua nazionale non viene eliminata: quindi un argentino o un francese ha portato al suo club un rimborso superiore ai 300.000 dollari e i giocatori di altre squadre ovviamente di meno. Questo significa che il calciatore medio del Mondiale è uno da 4 milioni lordi di ingaggio: magari non si parla di alta Premier League o di Real Madrid, ma di una Serie A di alto livello: nel Napoli campione d’Italia, per fare un esempio concreto, soltanto Osimhen, Lozano e Zielinski guadagnano di più. La squadra italiana che ha avuto il maggiore indennizzo FIFA è la Juventus, con 3.048.783 dollari, davanti a Inter (2.295.028), Milan (1.590.550), Fiorentina (1.481.046), Atalanta (1.372.254), Torino (1.168.046) e Napoli, ultima squadra sopra il milione con 1.062.192 dollari. Il paese che con i suoi campionati, non soltanto quello maggiore, ha avuto più giocatori in Qatar è l’Inghilterra, con 164, davanti agli 87 della Spagna, agli 80 della Germania, ai 68 dell’Italia (penalizzata però dall’assenza della Nazionale di Mancini, se no sarebbe stata seconda) e ai 57 della Francia.

Cosa vogliamo dire? Il campionato italiano non è così male come viene descritto dal disfattista collettivo, anzi. E anche una seconda cosa, stando ai numeri: la FIFA di Infantino ha incassato per Qatar 2022 circa 7,5 miliardi di dollari e ne ha distribuiti ai club soltanto il 2,7%. C'è qualcosa che non torna se a chi mette in piedi lo spettacolo danno soltanto le briciole, facendole passare anche per gesto di generosità. Si chiama elemosina.

Quale futuro per Simone Inzaghi? Il clamoroso cammino in Champions League fino alla finale di Istanbul gli ha dato una stagione supplementare sulla panchina dell’Inter, al di là del contratto che già il giugno dell’anno scorso gli era stato prolungato fino al 2024. Ma è significativo che nonostante questo risultato pazzesco, unito alle Coppe Italia e alle Supercoppe, ad Inzaghi non sia stato proposto un prolungamento pluriennale. Impossibile che rimanga senza uno scudetto, buttato due stagioni fa e nella scorsa stagione visto nemmeno con il binocolo, e lui è il primo a saperlo. Ma con lo scudetto potrebbe essere comunque lui a salutare, seguendo la tendenza delle ultime stagioni (Allegri, Sarri, Conte, Spalletti, l’eccezione è Pioli) che vede l’allenatore quasi un separato in casa.

È difficile che la Fiorentina di Rocco Commisso vinca il terzo scudetto della storia viola nei prossimi anni, anche se l’ultimo Napoli dovrebbe risvegliare le ambizioni di tante realtà medie. Però il Viola Park è un gioiello che resterà e non è certo in contraddizione con il pensare in grande. Perché al di là della narrazione aziendalista che in Italia ha preso tante persone, anche alcune fasce di appassionati, al tifoso medio non importa assolutamente niente di dove la sua squadra si alleni e della proprietà del centro sportivo. 

Dopo l’approvazione della legge anti-pirateria da parte del Senato la domanda molto concreta è una sola: riuscirà la Serie A recuperare con questa legge quanto perderà con i prossimi contratti televisivi? In generale la vendita e la fruizione illegale dei contenuti in Italia viene stimata in poco meno di 2 miliardi di euro l’anno, di cui circa un quarto riguardante lo sport. Quindi in teoria il calcio italiano potrebbe andare in pari, anche se non scommetteremmo sul fatto che qualcuno vada in carcere (il massimo della pena per i gestori sarebbe tre anni) o prenda 5.000 euro di multa per aver visto su un sito pirata Bologna-Empoli. Di sicuro qualcuno straparlerebbe di diritti dei tifosi, di penalizzazione dei ceti meno abbienti e cose del genere. Argomenti che suonano ridicoli alle orecchie di chi è cresciuto con la differita di un tempo di una partita, per ogni turno di campionato, ma anche a quelle di chiunque pensi che il calcio sia un genere di prima necessità soltanto nei paesi arretrati. 

stefano@indiscreto.net

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