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Gli anni di Suarez

Gli anni di Suarez

Addio al regista della Grande Inter di Herrera, rimasto a vivere in Italia fino alla fine. Grande campione e unico spagnolo nella storia ad aver vinto il Pallone d'Oro...

Redazione

09.07.2023 ( Aggiornata il 09.07.2023 20:58 )

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Con Luis Suarez se ne va, a 88 anni di età, un altro pilastro della Grande Inter degli anni Sessanta, dopo Picchi (morto nel 1971, a soli 36 anni), Facchetti (2006), Sarti (2017), Peirò (2020), Corso (2020) e Burgnich (2021), pensando soltanto all’undici più famoso messo in campo da Helenio Herrera, quello della filastrocca in un’epoca in cui peraltro tutte le formazioni erano filastrocche. Non vogliamo fare una contabilità macabra, e nemmeno portare male a Mazzola, Jair, Bedin e Guarneri, ma soltanto osservare con tristezza il tempo che passa visto che siamo abbastanza vecchi per aver visto dal vivo la parte finale della carriera di quei campioni: solo il calcio è capace di ricordare con tanta durezza che siamo di passaggio.

Ma Suarez in Italia non è stato di passaggio, nonostante in rapporto alla sua epoca abbia guadagnato come i fuoriclasse di ieri. Ecco, i fuoriclasse di ieri pur avendo investito abbastanza bene i propri soldi si sono potuti permettere giusto una vecchiaia serena, in un appartamento della periferia Ovest di Milano, a poche centinaia di metri da quel San Siro che Suarez aveva illuminato con i suoi lanci, base del calcio contropiedistico di Herrera e di gran parte di quello di oggi (poi i tifosi delle varie squadre si offendono, ma nel 90% dei casi anche le grandi al di là dei moduli e della bizona giocano così). Poi il Suarez italiano, in teoria mezzala ma in pratica regista davanti alla difesa, era ben diverso da quello del Barcellona, anche con Herrera mezzapunta che cercava (e trovava) il gol, e della nazionale spagnola con cui vinse l’Europeo del 1964, ma qui siamo davvero nel campo del sentito dire e ci dobbiamo fidare delle fonti più autorevoli.

Di certo Luis Suarez Miramontes è stato uno dei più forti calciatori del mondo della sua epoca, e tutti si possono giudicare soltanto nella loro epoca. Come avreste visto nel Padova di Rocco un portiere che costruisce dal basso? Nel calcio del VAR Gigi Riva farebbe più o meno di 100 gol a stagione? I 250 milioni di lire pagati da Angelo Moratti al Barcellona nel 1961 furono un record clamoroso, ma con la rivalutazione ISTAT, quindi in euro reali di oggi, non sono più di 4 milioni. Rimane il fatto che Suarez a tutt’oggi sia l’unico spagnolo ad avere vinto il Pallone d’Oro, un record pazzesco pensando a quanti campioni, tutti con la massima visibilità mediatica, abbia prodotto la Spagna. Un fenomeno che al Mondiale non ha mai avuto fortuna né da giocatore (nel 1962 con Herrera e nel 1966 con Villalonga) né da allenatore, a Italia ’90, quando la sua Spagna fu eliminata dalla Jugoslavia negli ottavi di finale.

Certo l'allenatore non è stato all'altezza del giocatore, ma le poche occasioni avute nei club non sono mai state grandi occasioni: Cagliari, Spal, Como, Depor, la stessa Inter presa in mano nel momento peggiore della parabola di Fraizzoli e di quella di Pellegrini. La gemma rimane la vittoria nell'Europeo Under 21 del biennio 1984-86 con la Spagna, in finale sulla straordinaria Italia di Vicini, Vialli e Mancini, ma è chiaro che Suarez sarà ricordato per altro. Troppo critico, anche con sé stesso, per essere un grande allenatore: infatti è stato poi per decenni un bravissimo commentatore, facendo notare la differenza fra uno che le spara dal bar, orecchiando i pareri del cugino dell'amico, ed uno che ha ricevuto i complimenti di compagni di squadra come Kubala e Di Stefano. Un galiziano che ha fatto grande la Spagna ma amava l'Italia, nessun appassionato italiano di calcio lo ha mai considerato uno straniero. 

stefano@indiscreto.net

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