Natale in Serie A

Natale e Capodanno, o giù di lì, con la Serie A: il cinepanettone alla De Laurentiis (di una volta) è servito. Era già sicuro da giorni e adesso è ufficiale: si comincia nel fine settimana di domenica 20 agosto, quindi presumibilmente sabato 19, e si andrà avanti fino al 26 maggio 2024 compreso sperando che i 20 giorni successivi servano a Mancini per preparare gli Europei in Germania. Soltanto un turno infrasettimanale a fine settembre, quattro soste per le nazionali e nessuna invernale: si giocherà indicativamente sabato 23 dicembre, sabato 30 dicembre ed il fine settimana del 6-7 gennaio. Il turno dell’Epifania sarà ovviamente dimezzato visto che non ci saranno Napoli, Lazio, Inter e Fiorentina dal 4 all’8 impegnate in Arabia per la prima edizione a quattro squadre (semifinali Napoli-Fiorentina e Lazio-Inter) della Supercoppa Italiana, quindi qualche partita andrà in qualche modo recuperata. Ma il discorso di fondo non cambia: meglio spalmare meglio il campionato che aggiungere settimane ipercompresse, anche se qualcuno griderà allo scandalo per l’impossibilità di andare alle Maldive per mostrare i tatuaggi su Instagram. È anche un venire incontro al tifoso con più tempo libero a disposizione e una gran voglia di evadere dalla prigione familiare. Soluzione win-win, per dirla in cialtronese.

Quale futuro per l’Under 21? Al di là della scelta del successore di Nicolato, che mentre scriviamo queste righe è in bilico fra la soluzione manciniana di alto profilo (Evani, De Rossi) e quella più federale-tristarella (Nunziata, Bollini). Insomma, con chi l’Italia se la giocherà in questo biennio che non qualifica a Olimpiadi? I nati dall’1 gennaio 2002 in avanti partiranno da un girone di qualificazione non proprio di ferro, con la Norvegia appena incrociata a Cluj, Lettonia, Irlanda, Turchia e San Marino. Valutando soltanto il livello tecnico attuale, non quello in prospettiva, sono giocatori da corsa Udogie, Pirola, Colombo, Bove, Cancellieri, Ruggeri, Viti, Cittadini, Bamba, Calafiori e Sabastiano Esposito (2002), Gnonto, Scalvini, Miretti, Casadei, Baldanzi, Volpato e Fabbian (2003), mentre fra i 2004 può salire di livello D’Andrea ed ormai è scontato citare Pafundi che ha sempre diciassette anni. È vero che stando al minutaggio gli italiani sono sotto il 34% di impiego in Serie A, ma anche a questo giro il gruppo dell’Under 21 è buono, comunque non tale da mettere le mani avanti già adesso.

Cosa significa Gianni Petrucci nel consiglio di amministrazione della Salernitana? Significa che Iervolino fa sul serio, cosciente del fatto che il calcio si giochi anche fuori dal campo. Associare la propria immagine a quella di uno dei più potenti dirigenti sportivi italiani degli ultimi 40 anni vale come l’acquisto di un grande calciatore al di là del fatto che Petrucci, tifoso della Lazio, sarà ancora per almeno un anno impegnato con la presidenza della federbasket. Difficile capire cosa ci guadagni Petrucci, al di là ovviamente dei soldi, ma certo è che l’esperienza dirigenziale anche nel calcio non gli manca e che, nonostante i 78 anni, non abbia il profilo psicologico del pensionato.

La retorica sul calcio femminile, sempre descritto come in crescita, si scontra con la realtà e cioè con operazioni di immagine come quella di Federica Cappelletti eletta presidente della Divisione Serie A femminile: era candidata unica, come nelle peggiori tradizioni dello sport non soltanto italiano. Un’idea di Gravina, che magari si rivelerà vincente ma che per il momento è fondata soltanto sul fatto che la giornalista sia la vedova di un mito come Paolo Rossi. Nessuna esperienza di calcio femminile, trattato ancora una volta come una colonia di quello maschile, ricordando senza troppa fatica l’operazione Cristiana Capotondi e quella, fallita all’ultimo istante, di Martina Colombari.

stefano@indiscreto.net