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Un nuovo fallimento italiano© Getty Images

Un nuovo fallimento italiano

L'Under 21 di Nicolato non è riuscita nemmeno a pareggiare con la Norvegia ed è uscita dell'Europeo, oltre che dalla corsa olimpica. A questo punto il dopo Nicolato sarà gestito da Mancini....

Stefano Olivari

29.06.2023 ( Aggiornata il 29.06.2023 13:11 )

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Non c’è stato il biscotto tra Francia e Svizzera, ma non c’è stata nemmeno la vittoria dell’Italia sulla Norvegia e quindi gli azzurri di Nicolato escono dall’Europeo Under 21 con pieno demerito. Anzi pienissimo, visto che sarebbe bastato il pareggio per eliminare gli scarsissimi svizzeri, travolti dalla Francia. Poi con la Francia gli azzurri meritavano di pareggiare, con la Svizzera prima di rischiare grosso (e di essere aiutati dall’arbitro, diversamente dalla partita prima) stavano quasi prendendo in giro gli avversari e nella stessa partita con la Norvegia, pur giocata male, Pellegri a 16 anni non avrebbe sbagliato il gol che ha sbagliato a Cluj, al di là della traversa di Cambiaghi e di altre situazioni in cui è stato sbagliato l’ultimissimo passaggio, senza dimenticare le occasioni avute dai norvegesi. In estrema sintesi: un buono spirito e un buonissimo gruppo di ragazzi, come si è visto anche nel dopo-eliminazione, ma un gioco mediocre ed un risultato fallimentare, che tiene l’Italia fuori dalle Olimpiadi per la quarta volta consecutiva.

Prima che si scateni l’inferno di commenti sui bambini che non giocano più per strada, sulle academy, sui modelli stranieri da seguire, registriamo anche l’eliminazione al primo turno della Germania e delle sempre cool Olanda e Belgio. Il talento medio a disposizione di Nicolato era buono, quasi tutti nell’ultima stagione di club hanno giocato sul serio e quasi tutti al massimo livello, non c’erano ragazzi da formare ma un risultato da ottenere. È stata la sconfitta di una squadra, come del resto lo sono state le mancate partecipazioni agli ultimi due Mondiali, inframezzate dal trionfo europeo del 2021: prendendo in condiderazione il risultato che fa più comodo si può dimostrare qualsiasi cosa. 

Si chiude probabilmente qui la storia azzurra di Nicolato, dopo un argento europeo con l’Under 19, una semifinale mondiale con l’Under 20 e due delusioni con l’Under 21, anche se quella del biennio scorso è riferita puramente al risultato, la pirotecnica sconfitta ai quarti di finale contro un super-Portogallo dell’ottima Italia di Frattesi, Raspadori e Scamacca. Viste le sue caratteristiche Nicolato ha ottenuto più risultati del previsto, anche se con l'Under 21 non è certo andato meglio del suo predecessore di Biagio: merita rispetto, anche per l'educazione in questo ambiente rara, ma era e rimane un tecnico da settore giovanile. 

Chi al suo posto? Nei giorni scorsi avevamo scritto delle mani di Mancini sull’Under 21, che potrebbero significare la panchina ad Evani o a De Rossi. Di profilo mediaticamente più basso le soluzioni Nunziata e Bollini, che riproporrebbero lo stesso equivoco di Nicolato: allenatori-formatori in una categoria in cui sono già tutti superprofessionisti. Non c’è fretta, visto che le qualificazioni per il prossimo Europeo partono l’8 settembre, anche come filosofia se l’equivoco Under 21 andrebbe chiarito subito: nazionale che deve fare risultati, come è sempre stato (non stiamo a ricordare l’era dei fuori quota) e a maggior ragione per i bienni che qualificano alle Olimpiadi, o squadra per gli esperimenti della nazionale maggiore? Nel dubbio siamo fuori dall'Europeo, nonostante l'innesto di Tonali, Scalvini e Gnonto. 

stefano@indiscreto.net

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