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Lo share di Lecco-Foggia

Lo share di Lecco-Foggia

Dopo mezzo secolo la squadra lombarda è tornata in serie B, con un risultato televisivo quasi più clamoroso di quello sul campo...

Stefano Olivari

20.06.2023 10:08

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Il ritorno in Serie B del Lecco, dopo mezzo secolo di assenza, porta a quattro le squadre lombarde nel prossimo campionato, visto che il Como è stato raggiunto anche dall’altra neopromossa Feralpisalò e dalla retrocessa Cremonese di Ballardini. Le prospettive sono ovviamente molto diverse: la Cremonese vuole tornare in A subito ed anche il Como di Longo, vista la proprietà, ha la massima categoria come obbiettivo, mentre Feralpisalò e Lecco hanno come unico orizzonte la salvezza, non si sa ancora bene in quale stadio. Problema più pesante per il Lecco, visto che realisticamente la Feralpisalò dovrebbe giocare a Brescia.

Il Lecco è quindi l’ultima delle promosse in B, dopo l’esaltante doppia finale con il Foggia, con il ritorno che fra Rai 2, Sky e DAZN è stata la partita più televista nella storia della Serie C, con uno share di oltre il 10%. Un’impresa firmata da Luciano Foschi, il classico allenatore di categoria: non significa che sappia di calcio meno di Guardiola e Mourinho, anzi più si scende di livello e più l’allenatore è importante, ma soltanto che la Serie C è un mondo davvero a parte e non soltanto per questioni finanziarie che pure contano, visto che il budget del Lecco per gli stipendi è un quinto di quello di Vicenza o Triestina, tanto per citare altre due squadre del suo girone.

Un’impresa che rapportata al calcio e al mondo del 2023 vale come i tre campionati di Serie A negli anni Sessanta, con il mitico Mario Ceppi presidente (una volta si diceva ‘vulcanico’, oggi forse verrebbe denunciato da qualche suo allenatore e giocatore) ed in campo stranieri super come Julio Abbadie, il Gringo Clerici e Angelillo. Una squadra fatta in economia, con gli scarti delle grandi (soprattutto l’Inter), che per anni, comprendendo anche la B, andò vicina ai propri limiti. Un po’ come quella attuale, per cui parlare di ‘progetto’ è senza senso visto che di fatto non esiste una struttura societaria e lo stesso Foschi è arrivato a stagione già iniziata, sostituendo l’esonerato Tacchinardi.

La lezione del Lecco, ma non soltanto del Lecco, è che esiste un’area immensa di calciatori che cambiano a seconda del contesto: fra il poter stare in campo in una bassa Serie A e fare la differenza in C il passo è breve e molto dipende dall’ambiente, dall’allenatore, dal procuratore, dalla fortuna. Con questo non vogliamo dire che Lepore nel Real Madrid avrebbe vinto dieci Palloni d’Oro, ma soltanto che nel calcio quasi nessuno parte battuto. Lo share di Lecco-Foggia, in un mondo pieno di opportunità, si spiega anche così.

stefano@indiscreto.net

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