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La Nazionale di Germania 2024© Getty Images

La Nazionale di Germania 2024

Dopo il terzo posto in Nations League l'Italia riparte da un girone di qualificazione europeo tutt'altro che facile...

Stefano Olivari

19.06.2023 11:24

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Il terzo posto in Nations League è per l’Italia una mezza impresa o una mezza delusione? Mezza impresa, dopo il disfattismo cosmico post esclusione dal Mondiale in Qatar: basta vedere tutte le celebrate nazionali e i celebrati modelli che gli azzurri si sono lasciati dietro in questa Serie A dell’Europa nata da un’idea del dimenticato Platini. Germania e Inghilterra che erano nel gruppo degli azzurri, l’Olanda battuta ieri in maniera brillante, Francia, Portogallo, Belgio, eccetera. Tutti tranne la Spagna vincitrice ai rigori e la Croazia finalista. Lo diciamo soltanto per ricordare che in campo vanno 11, facciamo 16, giocatori e non i mitici ‘movimenti’: questa ottima Nations League va ad onore della Nazionale di Mancini così come la fallita qualificazione al Mondiale rimane un fallimento (sportivo, da precisare per i neo-seguaci di Antetokounmpo, fra i quali addirittura Allegri). E adesso?

Mancini ripartirà sicuramente dal 4-3-3 che gli consente di sfruttare l’entusiasmo, quando c’è, e tutti i giocatori offensivi che lo intrigano, anche quelli atipici come lo Zaniolo della situazione, archiviando per sempre il doppio regista che anche quando ha funzionato (così è stato vinto un Europeo) era nella sostanza una non scelta fra Verratti e Jorginho. Al di là del pensionamento di Bonucci, chi conosce il pensiero del c.t. sa che lui non è un rottamatore a prescindere, quindi non per le prossime partite di qualificazione a Euro 2024 non ci saranno rivoluzioni.

Ma il gruppo è abbastanza ampio e in prospettiva, diciamo l'eventuale fase finale in Germania, non è fantacalcio ipotizzare questa formazione titolare: Donnarumma – Di Lorenzo, Scalvini, Bastoni, Dimarco – Frattesi, Tonali, Barella – Chiesa, Immobile, Zaniolo. In difesa tante le alternative, è piaciuto anche Buongiorno. A centrocampo Verratti ha più futuro di Jorginho, e un posto per Cristante potrebbe sempre saltare fuori. In attacco gigantesco l’asterisco su Immobile: non è l’attaccante del cuore di Mancini (mentre Ventura lo considerava una divinità), ma non lo è nemmeno Retegui e l’italo-argentino se ne è già accorto, quindi uno Scamacca che si ricostruisca dopo la pessima annata al West Ham avrebbe le sue chance.

Di sicuro il girone è più complicato del previsto ed un buon risultato della Macedonia in Inghilterra potrebbe renderlo complicatissimo. Discorsi prematuri, così come quelli sul futuro di Mancini. Lui non lascerà la Nazionale per nessuna cifra e per nessun club, a meno che non venga accompagnato alla porta o riceva segnali in tal senso: ma al momento Mancini rimane un perfetto parafulmini per Gravina, il c.t. gradito a Malagò, un personaggio che piace a media e sponsor, un allenatore che agli occhi dei calciatori è sempre credibile, senza contare il fatto che si tratta di uno dei non molti (Pozzo, Valcareggi, Bearzot, Lippi) ad avere alzato un trofeo importante con l'Italia e di un uomo perbene, al di fuori di giri loschi o anche soltanto di maneggioni. Per non arrivare fino al 2026 dovrebbe mancare la qualficazione europea, non vogliamo nemmeno pensarci. 

stefano@indiscreto.net

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