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Patteggiamento alla Elkann© Juventus FC via Getty Images

Patteggiamento alla Elkann

La Juventus quasi graziata, il perdono di Mancini e la furbizia di Pochettino.

Stefano Olivari

31.05.2023 ( Aggiornata il 31.05.2023 07:05 )

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La Juventus ha salvato le sue prossime due stagioni per la modica cifra di 718.240 euro e l’esclusione dalla Conference League, limitando i danni a questa, di stagione, già disastrosa sul campo: senza i 10 punti di penalizzazione sarebbe all’ultima giornata a giocarsi il quarto posto con il Milan, un flop per chi ha un monte ingaggi doppio rispetto al Napoli e allo stesso Milan. Il patteggiamento fra la società bianconera e la procura federale ha cristallizzato la parte delle plusvalenze, insomma i 10 punti, ma soprattutto evitato alla Juventus un processo sportivo per la manovra stipendi che in teoria avrebbe potuto avere conseguenze sportive molto più gravi, quest’anno e il prossimo. Così invece il nuovo corso societario voluto da Elkann tira una riga sul passato ma soprattutto riparte leggero per il futuro, addirittura con una qualificazione europea (allo stato attuale la Conference League) che può essere spesa per 'eliminare' una eventuale squalifica UEFA di un anno. Una vittoria per Elkann, che scaricando in ogni senso Andrea Agnelli (che non ha rinunciato ai ricorsi ed infatti andrà a processo per la manovra stipendi) ha salvato la Juventus, un pareggio per FIGC e Lega che hanno evitato di far iniziare il 2023-24 in una giungla di ricorsi ed il rischio squadre dispari, una sconfitta per la giustizia sportiva in generale che con questo patteggiamento ha implicitamente sdoganato il falso in bilancio. Con questo precedente del superpatteggiamento preventivo sarà infatti in futuro molto difficile in futuro punire qualcuno anche per vicende più gravi, ma certo non si può parlare di sorpresa, se non per la cifra e per quei pochi punti di penalizzazione che avrebbero salvato la faccia, e chi legge il Guerino sapeva da tre mesi che da quando Elkann è tornato a dare le carte la trattativa ai massimi livelli (non solo avvocati con Procura) era in piedi e che questo sarebbe stato lo sbocco: magari non con una multina che vale un mese di ingaggio di Pogba o una plusvalenza Next Gen, ma senz’altro con questo schema. Giustizia è stata fatta? No. La logica di autoconservazione del sistema ha prevalso: assordante il silenzio dei club che avrebbero tratto benefici da una penalizzazione della Juventus l’anno prossimo (gli stessi club che poi mettono in piedi gazzarre mediatiche per un rigore non dato), per non parlare di Gravina che siede ai piani alti della FIGC dai tempi di Nizzola e della Lega di Casini che deve vendere i diritti televisivi dal 2024 in avanti.

Mancini ha perdonato Zaniolo e Zaccagni, la prima notizia nelle convocazioni azzurre per le Final Four di Nations League è questa. Poi ci sono strane esclusioni (Romagnoli) ed ancora più strane inclusioni (Ma il c.t. ha seguito la stagione di Bonucci e Florenzi?), però nella sostanza l’Italia quella è ed aver lasciato Tonali e Scalvini all’Under 21 all’inseguimento della Olimpiadi di Parigi è stato un gesto intelligente. Perché con tutto il rispetto per la semifinale contro la Spagna il primo ‘Di qua o di là’ di questo secondo quadriennio manciniano sarà il 9 ottobre in Macedonia, soprattutto se la nazionale di Milevski a metà giugno batterà l’Ucraina o addirittura farà risultato con l’Inghilterra.

Il Chelsea ha ingaggiato Mauricio Pochettino e l’allenatore argentino dovrà davvero impegnarsi per fare peggio dei suoi predecessori Tuchel, Potter e Lampard. Situazione comoda: il dodicesimo posto del Chelsea in Premier League è il peggiore della sua storia moderna, la rosa grazie anche alle folli spese (600 mlioni di euro o giù di lì) 2022-23 è ricchissima e relativamente giovane, non c’è alcuna coppa europea ad intralciare la ricostruzione: sarebbe una sorpresa enorme non trovare i Blues fra le prime quattro inglesi tra un anno. Una situazione istruttiva anche in chiave italiana: puoi avere anche fondi illimitati (e nessun club di Serie A ne ha), ma i giocatori che fanno la differenza sono sempre quei pochi. Avere più soldi a disposizione significa soltanto aumentare i prezzi della classe media: magari uno fra Enzo Fernandez, Fofana, Mudryk, eccetera, da ottimo giocatore diventerà fenomeno (non soltanto per la narrazione esterofila), ma al momento non è così. Certo il bravo allenatore è quello che sa trovare situazioni favorevoli: non sarà così per chi accetterà la panchina del Napoli, al di là dell'ingaggio. 

stefano@indiscreto.net

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