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Da Carbajal a Ochoa

Da Carbajal a Ochoa

Addio al portiere messicano dei cinque Mondiali, record condiviso anche con il collega della Salernitana e con la ristretta élite di cui fa parte Buffon...

Stefano Olivari

10.05.2023 21:40

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La morte di Antonio Carbajal, alla bella età di 94 anni, non può essere onorata da ricordi personali di quasi nessun giornalista, visto che il primo uomo a disputare 5 fasi finali di un Mondiale si ritirò nel 1966 per una carriera da allenatore che sarebbe stata buona, da santone di provincia in situazioni senza soldi. Rimangono un po’ di filmati e la considerazione che i suoi 5 Mondiali con la maglia del Messico valgono un po’ di più di quelli dei compagni di record Cristiano Ronaldo, Messi, Matthäus, Marquez, Guardado, Ochoa e Buffon, visto che i suoi furono tutti Mondiali a 16 squadre. Anzi, quello in Brasile del 1950 nemmeno a 16 ma a 13 visti i ritiri in extremis di Francia, Turchia e India (perché pretendeva di giocare a piedi nudi…).

Insomma, inutile rimarcare il diverso peso specifico del Mondiale nelle varie epoche: da unica vera occasione di confronto internazionale a torneo prestigioso, diciamo pure il più prestigioso per non fare come la volpe con l’uva, fra i tanti. Interessante è che degli 8 giocatori da record 3 siano portieri, 4 siano messicani e 5 siano attualmente in attività, con il solo Buffon a non avere più velleità di sesto Mondiale. Interessantin sono anche i numeri: in carriere a questo punto di lunghezza uguale (anche Ochoa ha disputato i suoi 5 Mondiali dai 21 ai 37 anni) Carbajal ha 48 partite in nazionale contro le 136 del portiere della Salernitana. Come a dire che i record vannio sempre asteriscati, non è che tutto sia storico solo perché supera aritmeticamente il passato, anzi molti record di oggi sono insulsi perché dopati dalle tante partite e dalle maggiori tutele arbitrali-VAR.

Vedendo le immagini di Carbajal la prima cosa che oggi colpisce è l’assenza di guanti, cosa che peraltro non era rara e che veniva considerata più 'da uomini'. La curiosità è che Carbajal si convinse ad usare i guanti soltanto per l’ultima partita in carriera, quella di Wembley con l’Uruguay al Mondiale 1966. Poche parate e poi i guanti buttati dietro la porta, decidendo di chiudere con le mani nude protette dai pesantissimi palloni soltanto dal nastro adesivo: era un portiere del passato e avrebbe giocato come portiere del passato. C’era poi anche il fattore superstizione, quello che gli faceva anche usare sempre le stesse scarpe e la stessa sottomaglia. Al di là di questo, Carbajal fa parte del file becero ‘Non si è mai confrontato con il calcio europeo’, visto che più volte rifiutò le offerte del Real Madrid di Santiago Bernabeu, alla ricerca di un portiere di grande nome (infatti soltanto Google si ricorda di quelli del Real delle prime cinque Coppe dei Campioni). Ma va bene così, rimane un mito. E fa impressione che sia arrivato a vedere portieri che devono saper fare tutto, anche difendere e impostare il gioco, in proporzione più importanti nell'economia della squadra rispetto ai portieri della sua epoca.

stefano@indiscreto.net

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