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Serie A sempre con l'asterisco© Juventus FC via Getty Images

Serie A sempre con l'asterisco

I patti con la Juventus, l'Italia da Europa League e la Roma della Soulokou

Stefano Olivari

21.04.2023 ( Aggiornata il 21.04.2023 17:32 )

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La Juventus ha riavuto i 15 punti che le erano stato tolti per il caso plusvalenze, con un nuovo asterisco visto che la palla è tornata alla Corte d’Appello della FIGC: difficile che si vada oltre i 9 punti di penalizzazione chiesti a suo tempo da Chiné, probabile che si chiuda a 6 o anche meno. In ogni caso, con buona pace di noi giuristi di Google, dal punto di vista sportivo si giocheranno gli ultimi 8 turni di campionato senza sapere bene per cosa si giocherà, come del resto anche prima. Dietro al Napoli può accadere letteralmente di tutto, ricordando che Inter o Milan vincitori della Champions e i più realistici Juventus e Roma dell’Europa League potrebbero cambiare gli incastri: una doppietta europea potrebbe infatti ridurre a tre i posti in campionato, se ottenuta da squadre fuori dalle prime tre. In questo festival di condizionali poi ci si scontrerà con l’iceberg manovra stipendi-procuratori-partnership, verso fine maggio. È quindi impossibile che non si vada verso una qualche forma di patteggiamento fra la Juventus, con il marchio della colpevolezza scaricato tutto sui dirigenti (Andrea Agnelli in testa, ma anche Paratici, Cherubini e Arrivabene, mentre a Nedved la squalifica è stata tolta), e la FIGC che presso il CONI nemmeno ha sostenuto l’accusa. Diversamente il prossimo campionato potrebbe anche non iniziare il 20 agosto.

A proposito di Juventus, quanto vale l’Europa League? Visto che la squadra di Allegri e la Roma sono adesso in semifinale, insieme agli specialisti del Siviglia (6 vittorie, UEFA compresa) e al Bayer Leverkusen, la domanda sul peso specifico di questa manifestazione ha cittadinanza. Perché da quando è sparita la vecchia Coppa delle Coppe, quindi dal 1999, la seconda manifestazione europea per club (fino al 2009 con la vecchia denominazione di Coppa UEFA) mai è stata vinta da un’italiana e soltanto una volta, con l’Inter di Conte nel 2020, un’italiana è arrivata alla finale. In questo quasi quarto di secolo poche anche le semifinali: il Milan nel 2002, la Lazio nel 2003, il Parma nel 2005, la Juventus (anche questa di Conte) nel 2014, la Fiorentina e il Napoli nel 2015, la Roma nel 2021. Non c’è bisogno di immergersi nelle statistiche per osservare che soprattutto nell’era Europa League la classe media spagnola, inglese e tedesca è stata superiore a quella italiana, o comunque ha preso la manifestazione più seriamente. Poi è chiaro che dal 1999, cioè da quando la Champions League ha coinvolto 4 squadre per ogni campionato importante (italia, Germania, Spagna, in quella stagione) e 3 per quelli subito dopo, l’altra, poi ridiventata ‘altre’, coppa ha perso molta importanza per i grandi club momentaneamente decaduti.

Il nuovo amministratore delegato della Roma è Lina Soulokou, scelta dai Friedkin per sostituire Pietro Berardi, dopo nemmeno un anno e mezzo. Nel 2023 bisogna notare che si tratta del primo caso di una donna alla guida di un club calcistico italiano di vertice, senza che la sua famiglia ne sia proprietaria (e anche così gli esempi sarebbero pochi: Barbara Berlusconi, Rosella Sensi, Elisabetta Cragnotti...). La quarantenne avvocata greca è da una quindicina di anni nel mondo del calcio, è stata al vertice dell'Olympiacos ed è bene introdotta nella politica sportiva, fra UEFA ed ECA, con vari incarichi. È insomma una persona di calcio molto più del suo predecessore: non è una garanzia di successo, come si è visto in tanti casi, ma sapere è sempre meglio che non sapere. E l'essere donna la esenterà dalle critiche almeno nei primi tempi: essere accusati di sessismo non piace a nessuno. Ma cosa significa la sua nomina, davvero a sorpresa, per la Roma? Che più che sull'Italia, dove il maneggione locale può a volte di puri rapporti personali portare una decina di punti in più (e il club questo tipo di dirigente agli ultimi giri non ce l'ha avuto), la Roma punta sulla sui immagine internazionale, possibilmente con il supporto dei risultati. Soulokou insomma aumenta le probabilità che Mourinho rimanga, senza che gli si chieda la luna. Per dirla in managerese: situazione win win per tutti. 

stefano@indiscreto.net

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