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La Serie A dell'incertezza, gli anni di Viscidi e la voglia di Delio Rossi.
Le penalizzazioni della Juventus non sono un problema soltanto della Juventus, ma anche delle squadre che ne beneficeranno per la corsa Champions o addirittura, ipotesi tutt’altro che remota, per la lotta salvezza. Per questo le date possono essere più importanti dei punti tolti o restituiti. L’unica certa è il 19 aprile, quando il Collegio di Garanzia del CONI si esprimerà sul ricorso della Juventus contro il meno 15 per le plusvalenze: mantenuto o cancellato, senza possibilità di soluzioni intermedie. Dei tre filoni aperti questo è l’unico in cui il club bianconero pensa, con moltissimo ottimismo, di portare a casa un pareggio. Diverso il discorso sulla manovra stipendi e procuratori, con il primo processo impossibile da tenersi prima della fine della Serie A: correndo, ma proprio correndo, si potrebbe avere una sentenza, peraltro appellabile, con due giornate ancora da giocare. E lì la stangata dovrebbe essere più pesante. Tempi molto più lunghi, anche perché una vera inchiesta sportiva ancora non esiste, sulle partnership con altri club: sarà materia per il 2023-24. Abbiamo sintetizzato molto per non fare i giuristi di Google, ma una cosa è chiarissima a chiunque: la prossima Serie A non può iniziare con la situazione della Juventus ancora pendente per il discorso stipendi e per i rapporti con gli altri club. Si va verso una forma, non sappiamo quale e sarà difficile per Gravina trovarla senza perdere la faccia, di contrattazione della pena sportiva, del genere ‘Andiamo in Serie B o partiamo da meno 30 punti, ma chiudiamola qui’. È presto per parlarne, ma a giugno (la Serie A finisce il 4 con Udinese-Juventus) questo sarà l’unico tema di discussione: non il quanto, ma il quando.
A forza di parlare di Roberto Mancini e delle sue ultime scelte ci siamo dimenticati che il responsabile del calcio giovanile italiano non è lui, ma Maurizio Viscidi. Che nel 2010 fu chiamato da Sacchi in federazione e che dal 2016 è ufficialmente coordinatore di tutte le nazionali giovanili. Il responsabile del Settore Tecnico della FIGC è invece, dal 2019, Demetrio Albertini: senz’altro gli allenatori e i talenti italiani del futuro dipendono più dalle scelte di Albertini e Viscidi che da quelle di Mancini, al di là del convocare il Pafundi della situazione. Ovviamente nessuno si sente responsabile di niente, addirittura Viscidi in una recente intervista a La Stampa se l’è presa con gli allenatori che pensano troppo alla tattica, il classico argomento del genere ‘Una volta era tutto meglio’, e con gli attaccanti che pensano solo a fare da sponda perché non hanno le mitiche ‘conoscenze’ non avendo mai praticato l’altrettanto mitico calcio di strada. Insomma, Mancini pensi al presente perché il futuro può essere peggio.
stefano@indiscreto.net
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