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Dopo Cristiano Ronaldo e Messi© Getty Images

Dopo Cristiano Ronaldo e Messi

Real-Barcellona sulle tivù locali, l'importanza di Fontaine, l'Inter di DigitalBits e il rinnovo di Danilo. 

Stefano Olivari

02.03.2023 ( Aggiornata il 02.03.2023 17:10 )

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Dove vedremo Real Madrid-Barcellona, semifinale di andata di Copa del Rey? Non su Sky, DAZN, Amazon Prime, Eurosport o addirittura in chiaro su qualche canale nazionale, come accade per la Coppa Italia di Mediaset. Ma sulle televisioni locali del gruppo Mediapason (Telelombardia, Gold Tv, eccetera): gran colpo per loro, ma significativo che nell’era post Cristiano Ronaldo e post Messi ci sia un calo di interesse nei confronti di due dei club più seguiti nel mondo, anche se in ogni caso le tivù nazionali hanno fatto un grosso errore nell’epoca in cui anche trasmissioni da 2% di share vengono tenute in vita. Il calcio sempre più come lo spettacolo, o se vogliamo come il tennis: lo spettatore medio vuole le stelle e che giochino fra di loro, mentre il tifoso si fa andare bene tutto.

Nessuno di chi ne scrive ha mai visto davvero giocare Just Fontaine, noi compresi, ma questo non toglie che la prima vera grande stella del calcio francese insieme a Kopa rimarrà nella storia per millenni, visto che 13 gol in 6 partite di un Mondiale, e nessuno contro squadre materasso (Paraguay, Jugoslavia, Scozia, Irlanda del Nord, Brasile e Germania Ovest) siano un record pazzesco, stabilito in un’epoca in cui agli attaccanti spaccavano le gambe (lo stesso Fontaine si sarebbe ritirato a 29 anni). Record da affiancare ad altri numeri: 164 gol in 200 partite di Division Nationale, l’odierna Ligue 1, 30 in 21 (!) con la nazionale. Bravo come allenatore, protagonista agli albori del PSG, intelligente anche fuori dal campo, visto che si deve a lui e a pochi altri la creazione del sindacato calciatori francese nel 1961, l’UNFP, che nei suoi 62 anni di storia ha avuto soltanto tre presidenti: quello attuale, Philippe Piat, Fontaine (come Piat nato in Marocco) e l’indimenticabile Michel Hidalgo, c.t. della più bella Francia di sempre.

Si è mai visto uno sponsor di maglia che non versa nemmeno un centesimo di quanto dovuto? Sì, si è visto con DigitalBits e l’Inter, che ha ufficializzato di non avere ricevuto nessuna delle 3 rate da 8 milioni previste per la sponsorizzazione principale e nemmeno il bonus per il piazzamento dell’anno scorso, quando la società con sede legale alle Isole Cayman era soltanto sponsor di manica. Insomma, mancati introiti da 25 milioni senza contare il danno di immagine derivante da un legame in teoria quadriennale ma che in pratica finirà a giugno. Il danno e la beffa, perché DigitalBits è sponsor anche della Roma, a cifre annuali che sono la metà di quelle interiste, che però finora (e sottolineiamo ‘finora’) non si è lamentata di ritardi nei pagamenti da parte di una società che si proponeva di essere “la blockchain dei brand”, qualsiasi cosa volesse dire. Una brutta storia che si trascina dalla scorsa estate, con l’amministratore delegato Antonello ad ammettere quelli che allora sembravano ritardi, con il marchio che è rimasto sulle maglie della squadra per motivi produttivi (la Nike aveva già stampato le maglie) e forse anche contrattuali. In un mondo in cui si linciano allenatori e giocatori per un tiro che invece di andare in gol finisce sul palo, cosa bisogna dire di dirigenti che non fanno garantire un pagamento di questo genere da una fideiussione bancaria? Stiamo parlando di una cifra superiore al costo aziendale del Lukaku bis.

Sempre stando sui dirigenti, quelli della Juventus sono cambiati quasi tutti ma le logiche finanziarie sembrano quelle di un tempo. Che senso ha in un momento storico come questo, in cui nemmeno si sa quale sarà la categoria in cui giocherà il club bianconero l’anno prossimo, prolungare di una stagione il contratto ad un trentaduenne come Danilo che guadagna 4 milioni netti a stagione e che nemmeno era in scadenza? Danilo aveva la fila alla porta, con squadre più prestigiose e munifiche della Juventus? Davvero incomprensibile.

stefano@indiscreto.net

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