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I tifosi di Milan-Tottenham© Getty Images

I tifosi di Milan-Tottenham

Il record di incasso in Italia, la sconfitta dell'UEFA, l'aria intorno a Inzaghi e lo schema di Nicola.

Stefano Olivari

15.02.2023 ( Aggiornata il 15.02.2023 16:57 )

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Milan-Tottenham non è stata soltanto la partita in cui la squadra di Pioli ha invertito una tendenza negativa, ma anche quella con il più alto incasso nella storia del calcio italiano: dai biglietti venduti ai 74.320 presenti sono arrivati 9.133.842 euro. Battuto l’Inter-Barcellona del 2019, quando sulla panchina nerazzurra sedeva l’Antonio Conte tornato a San Siro su quella del Tottenham e furono incassati 7.899.495 euro. Al terzo posto il Milan-Chelsea dello scorso ottobre, quando il Milan vendette 75.051 biglietti per un’entrata di 6.818.954. Traduzione: il Milan dal girone agli ottavi ha aumentato il prezzo dei biglietti del 50%, con i tagliandi che hanno raggiunto il notevole prezzo medio di 122,9 euro. In ogni caso assurda la demagogia contro il caro-biglietti, anche senza fare confronti con i prezzi dei concerti: finché lo stadio si riempirà i club avranno ragione. Ai tifosi si può chidere tutto, perché il calcio non è un prodotto ma un'emozione. 

12 posti su 32 nella nuova versione del Mondiale per club che si giocherà dall’estate 2025 a cadenza quadriennale sono una sconfitta per l’UEFA. Perché se al Mondiale propriamente detto, quello per nazionali, il terzomondismo da cacciatori di voti può avere un senso anche sportivo (patriottismo, identità, eccetera) non può funzionare così per i club. In cui peraltro giocano calciatori di tutto il mondo. E quasi tutti questi club sono in Europa, qualcuno in Sudamerica (che ha avuto 6 posti), poi basta. I 4 posti al Centro-Nord America sono un tentativo di coinvolgere in ogni caso gli Stati Uniti, assurdi come i 4 per l’Asia e i 4 per l’Africa. Ma venendo a noi, cosa cambia per i club italiani? Lo deciderà la UEFA, che sembra intenzionata ad adottare un criterio quasi totalmente storico-recente: il rendimento degli ultimi 4 anni in Champions League, magari con qualche correttivo. E come sono andate le italiane negli ultimi 4 anni? Una semifinale (la Roma di Di Francesco) e due quarti di finale (la Juventus della prima stagione con Cristiano Ronaldo e l’Atalanta di Gasperini nell’anno Covid). Insomma, anche a questo Mondiale potrebbero non esserci squadre italiane, se non si cambia passo.

Non occorre essere dietrologi per notare che intorno a Simone Inzaghi c’è una cattiva aria, che dopo il pareggio con la Sampdoria è diventata cattivissima. Il comunicato degli ultras dell’Inter contro l’allenatore reo di non saper motivare la squadra contro le piccole è imbarazzante, come sempre (ne abbiamo parlato anche per altri club) quando i tifosi fanno gli aziendalisti invece che i tifosi. Eppure Inzaghi è lo stesso Inzaghi del derby di Supercoppa, ancora in corsa in Coppa Italia e in Champions, diversamente da Pioli e Allegri, probabile secondo in campionato dietro a un Napoli che sarebbe stato imprendibile anche vincendo a Genova o con il Monza. Zhang e Marotta non sono più contenti di Inzaghi? Eppure lo scorso giugno sono stati loro a prolungargli di un anno, fino al 2024, il contratto, con aumento del 20% dell’ingaggio, senza che Inzaghi avesse alla porta di casa il Real Madrid o il PSG. 

Un ottimo primo anno ed un secondo sotto le aspettative, chiuso con esonero o dimissioni: dopo Livorno, Bari e Crotone uno schema che rischia di diventare un classico nella carriera di Davide Nicola, che dopo la sconfitta con il frizzante Verona del 2023 ha chiuso la sua avventura con la Salernitana, di fatto già finita dopo l’8-2 subito dall’Atalanta. Al suo posto Paulo Sousa, che dai tempi della Fiorentina non ne sta azzeccando una e che nella sostanza sta vivendo ancora della sua immagine di campione. Iervolino non si rassegna ad un onesto tran tran di provincia, come accade invece in città anche più grandi di Salerno, ed è anche per questo che alla fine non ha ingaggiato Iachini. Ma fare quell'ultimo salto di status, al di là del fatto che la Salernitana sia solo 4 punti sopra la zona retrocessione, non dipende dall'allenatore che si presenta vestito meglio. 

stefano@indiscreto.net

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