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Fra Rivera e Jankto© Getty Images

Fra Rivera e Jankto

Il momento del coming out, la rimonta di Allegri, lo sbaglio di De Rossi e la legge Lotito. 

Redazione

14.02.2023 ( Aggiornata il 14.02.2023 17:07 )

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Il coming out di Jakub Jankto ha fatto giustamente notizia, anche se non riguarda un calciatore di primo piano, perché il mondo del calcio anche nei paesi più civili (e non sono tanti) ha un immaginario maschile e machista che fa parte del bagaglio magari anche inconsapevole di addetti ai lavori e tifosi. Assurdo fare considerazioni a distanza sul travaglio interiore del centrocampista dello Sparta Praga, ex Udinese ma anche Ascoli e Sampdoria, ma certo è che per fare questo tipo di confessione mentre ancora si sta giocando ed essendo insospettabile (ex fidanzate e anche un figlio) bisogna avere un bel coraggio. Anche se i tempi non sono più quelli, neanche così antichi, di Justin Fashanu, cori e striscioni beceri dei tifosi avversari avrebbero vita breve. Va però detto che il Rivera di “Ai miei tempi gay nel calcio non ce n’erano” può essere sbeffeggiato dal giornalisticamente corretto di oggi, ma in un certo contesto storico aveva un senso. Senza contare che il ‘Dont’ask, don’t tell’ dell’esercito americano di una volta è ancora oggi l’idea prevalente nel calcio e non è detto che sia sbagliata. Non tutti i calciatori hanno voglia di combattere questo tipo di battaglia.

Dopo la brutta prestazione ed il pareggio dell’Inter in casa della Sampdoria i punti di vantaggio del Napoli sulla seconda, proprio la squadra di Simone Inzaghi, sono diventati 15 a 16 turni di campionato dalla fine: c’è altro da dire? In positivo le cinque ‘seconde’ in 5 punti terranno viva l’attenzione fino alla fine per tre posti Champions, senza dimenticare che prima del Collegio di Garanzia CONI per il meno 15 della Juventus e della sentenza per la manovra stipendi (a giugno?) il tema ‘rimonta di Allegri’, a 10 punti dalla Lazio, può avere un senso. Poi quasi certamente non lo avrà più, visto che se i bianconeri non verranno mandati in B poco ci mancherà. Questo è l’orientamento dato per scontato dalla stessa nuova gestione della Juventus, quindi figuriamoci lo scenario peggiore. Certo non si può dire che si stanno giocando partite inutili, bisogna sostenere il prodotto calcio.

La Spal ha esonerato Daniele De Rossi: la prima esperienza da allenatore dell’ex Capitan Futuro, dopo essere stato nello staff di Mancini, è durata quindi 4 mesi e 17 partite, di cui solo 3 vinte. Con De Rossi il club di Joe Tacopina ha esonerato anche il vice Cornacchia e altri quattro suoi collaboratori, fra i quali Giacomazzi. Al suo posto un altro ex campione del mondo 2006 come Massimo Oddo, decisamente più rodato come tecnico, che fra un esonero e l'altro ha fatto anche buone cose nella sua prima esperienza al Pescara e la scoprsa stagione al Padova. Nell’esonero di un De Rossi che aveva il contratto fino al 2024 hanno pesato i risultati, come è ovvio (in questo momento la Spal sarebbe in Serie C), ma anche la polemica, eufemismo, con Lupo. È chiaro che se dici al tuo direttore sportivo che il mercato di gennaio è stato sbagliato e al proprietario che la rosa va totalmente ribaltata la tua sorte è segnata, anche se sei Ancelotti o Guardiola: come fanno i giocatori a seguire uno che li disprezza? 

Senza addentrarci nei meandri (per non dire Melandri) della politica italiana una domanda calcistica possiamo farla: perché la Lega di Serie A, su spinta del senatore Lotito ma comunque con un consenso diffuso, sta cercando disperatamente di allungare di due anni, dal 2024 al 2026, i contratti televisivi in essere con DAZN (con TIM) e Sky senza un nuovo bando? Risposta banale: perché nessuno darebbe mai a questa Serie A più dei 927,5 milioni a stagione attuali, quindi si cerca almeno di confermare l’esistente, rinunciando anche alla velleitaria televisione di Lega. Un dettaglio non trascurabile è che DAZN, a maggior ragione con TIM che si sfila, e Sky con le sue 3 partite su 10, sanno meglio di chiunque altro che il prodotto si è svalutato. E che alla porta non c'è alcuna Amazon o Netflix disposta a fare rilanci. 

stefano@indiscreto.net

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