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Serie A 2022-23: il nuovo Napoli© LAPRESSE

Serie A 2022-23: il nuovo Napoli

Per il suo diciannovesimo anno di presidenza de Laurentiis si è regalato una rivoluzione a basso costo, senza però togliere qualità...

Stefano Olivari

05.09.2022 ( Aggiornata il 05.09.2022 09:03 )

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Per la sua diciannovesima stagione da proprietario del Napoli Aurelio De Laurentiis si è regalato una rivoluzione a basso costo, chiudendo un ciclo in cui si è sfiorato il primo scudetto del dopo Maradona e spesso mostrato un grande calcio. Addio ben pagato a Koulibaly, dopo 8 stagioni, a Fabian Ruiz dopo 4, contratti lasciati scadere per Mertens dopo 9 stagioni, per Ghoulam dopo 8 e per Insigne dopo una vita. E via ad una squadra dall’età media più bassa e dagli ingaggi più leggeri, costruita intorno ad Osimhen, Anguissa ed alle tante scommesse estive. In difesa grosso investimento sul centrale sudoreano Kim Min-jae, che finora a fatto bene, e su Mathias Oliveira a sinistra, a centrocampo si è puntato sul rilancio di Ndombele, in attacco arrivati Simeone e soprattutto Raspadori, senza stare a sottilizzare sulle varie formule usate. Su tutti spicca, per come si è presentato, Kvaratskhelia, in passato vicino alla Juventus, talento purissimo che al di là dei risultati sta portando entusiasmo ad una tifoseria che non ha mai amato De Laurentiis e che sa benissimo che di fronte ad un’offerta da 100 milioni di euro Osimhen partirà, scenario credibilissimo e anche a cifre superiori visto quanto la Premier League arriva a pagare autentici bidoni. Per Spalletti, già nella modalità cupa di lanciatore di messaggi, vista anche alla Roma e all’Inter, la buona notizia è che Osimhen non sia partito nel presente (con o senza Cristiano Ronaldo nella fanta-operazione). Nel complesso una squadra completa ed equilibrata, forte in difesa e a centrocampo (in quanti possono giocare con Lobotka, Anguissa e Zielinski?) e con molte alternative (si pensi soltanto ai due attacchi possibili: Lozano-Osimhen-Kvaratskhelia contro Politano-Simeone-Raspadori), che può fare strada in Champions League e pensare allo scudetto almeno quanto Juventus, Milan e Inter, però senza avere addosso la loro pressione per vincere subito.

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