Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

La Serie A dei 15 sostituti© LAPRESSE

La Serie A dei 15 sostituti

Dalla prossima stagione in campionato i giocatori potenzialmente a referto passeranno da 23 a 26. L'ennesimo passo verso il gigantismo, l'ennesimo regalo ai ricchi...

Stefano Olivari

10.07.2022 ( Aggiornata il 10.07.2022 00:17 )

  • Link copiato

Panchine con 15 giocatori dalla prossima stagione di Serie A: lo ha deciso il Consiglio Federale della FIGC approvando una proposta della Lega. Una bella differenza rispetto ai 12 attuali, che porta quindi a 26 il numero di calciatori che ogni squadra si porterà in campo. Fermo restando che le sostituzioni possibili nei 90' rimarranno 5, in 3 slot (escluso l'intervallo, visto che non fa perdere tempo) e che poter portare 15 calciatori in panchina non significa doverne per forza portare 15. Un'opportunità che verrà colta per far respirare l'aria della prima squafra a qualche giovane? Mah. In ogni caso si tratta dell’ennesimo passo verso il gigantismo del calcio, senza alcuna ragione sportiva e senza alcuna vera discussione. Un nuovo regalo ai club più ricchi, quelli che hanno più scontenti da gestire e che preferiscono portarli in panchina che in tribuna.

In Serie A le sostituzioni sono diventate possibili dal 1965, quando già teoricamente (visto che al Mondiale, che avrebbe dovuto aspettare Messico ’70, e in quasi tutti gli altri tornei non erano previste) la FIFA le aveva introdotte nel 1958. Si poteva cambiare però soltanto il portiere, anche per ragioni tecniche e senza doversi inventare infortuni: in panchina quindi le squadre del campionato 1965-66 portarono un portiere, con la maglia numero 12 e la consapevolezza che potesse sostituire soltanto il collega, infortunato o in difficoltà che fosse. Il primo sostituto nella storia della Serie A fu Gastone Ballarini, che il 5 settembre 1965 nella porta del Foggia sostituì l'infortunato Moschioni durante la partita contro la Juventus.

Dalla stagione 1968-69 il portiere di riserva fu affiancato da un giocatore di movimento, con entrambe le sostituzioni possibili: è curioso notare come molto spesso, almeno in quella fase, il giocatore di riserva fosse un mediano. Comunque il titolo di primo sostituto di movimento, all'epoca si diceva '13', della Serie A è detenbuto a pari merito da Sandro Vanello, del Verona, ed Enrico Burlando del Varese. 

Dal 1973-74 i calciatori in panchina in Serie A diventarono tre, ma sempre con due sostituzioni possibili, di cui solo una per i giocatori di movimento. E dal 1980-81 il numero dei potenziali sostituti salì a cinque, con due sostituzioni e senza limitazioni di ruolo. Fra il 1994 e il 1995 il salto verso le tre sostituzioni, durate fino all’era Covid: prima con l’obbligo che una di queste riguardasse il portiere e subito dopo rendendo le tre totalmente libere. Sembrava un giusto equilibrio, anche se l’allargamento delle panchine faceva intuire la pressione dei club. Nel 1997 i potenziali sostituti diventarono sette e nel 2012, parlando sempre di Serie A, 12, quindi arrivando ai 23 giocatori a referto che adesso sono diventati 26.

Nel 2020 con il pretesto del Covid le norme transitorie, poi diventate definitive, della FIFA, hanno portato le sostituzioni possibili a 5, e con i tempi supplementari si è ormai arrivati a 6. Più facile che si arrivi a 11 piuttosto che tornare alle due ‘libere’, che dal 1980 al 1994 furono secondo noi la perfezione. E all’orizzonte ci sono anche le sostituzioni temporanee, sul modello della pallacanestro. Incredibile, lo ribadiamo, che si discuta di stupidaggini ma non di cambiamenti che cambiano la natura stessa del gioco.  

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi