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Il vice-Immobile è Immobile© Getty Images

Il vice-Immobile è Immobile

Il finale di Sarri, il 100% per Italia-Macedonia e lo stop di Guida e Massa

Stefano Olivari

15.03.2022 ( Aggiornata il 15.03.2022 11:29 )

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La Lazio sta finendo la stagione in crescendo, come spesso accade alle squadre di Sarri, ma per sognare la Champions League è troppo tardi. Al derby romano di domenica si presentano due squadre in piena transizione, mediaticamente schiacciate dalle figure dei propri allenatori, ma anche se i punti di distanza sono uno solo la Lazio dà l’impressione di essere più continua e di avere trovato un senso, mentre la Roma ha forse più fiammate e carattere: aria fritta, tanto conterà soltanto il risultato. Immobile con il gol numero 144 con la maglia biancoceleste ha superato Silvio Piola, ma non faremmo paragoni spericolati con un’epoca in cui gli attaccanti dovevano soprattutto portare a casa la pelle. Di sicuro tanti discorsi sul vice-Immobile in azzurro vanno rimandati: per gli spareggi mondiali ormai imminenti basta un Immobile normale.

A proposito di Italia-Macedonia del 24 marzo, a Palermo la capienza sarà al 100%, quindi circa 34.000 persone che potranno sostenere gli azzurri di Mancini. Il sì di Speranza è per Gravina una grande vittoria e per il calcio italiano finalmente l’uscita da un tunnel che ha procurato danni finanziari enormi e forse anche falsato le competizioni con la scomparsa del fattore campo. Venerdì le convocazioni, con brutte notizie che arrivano da Bonucci e meno brutte da Chiellini. Al posto di Bonucci ci potrebbe essere il discutibile lancio di Luiz Felipe, mentre al posto, eventualmente, di Chiellini, la scelta sarà fra Bastoni e Acerbi. Ma è ovvio e anche giusto che tanti titoli vengano fatti su Mario Balotelli, la cui convocazione sembra meno necessaria rispetto a qualche settimana fa, con la rinascita di Belotti e la buona forma del trio del Sassuolo. Ma in quota 'scheggia impazzita' Balotelli occuopa sempre un angolo del cervello, per non dire del cuore, di Mancini. Certo nessuno si avvicina al Cristiano Ronaldo visto, anche da Tom Brady, contro il Tottenham.

Il clamoroso errore di Guida, in campo, e Massa, al VAR, nel non dare il rigore al Torino contro l’Inter per il fallo di Ranocchia su Belotti, avrà ovvie conseguenze per i due arbitri, sottoforma di stop. Ma nel linciaggio mediatico c’è una cosa inaccettabile, e cioè che ‘prima’ si stesse meglio. Il VAR non dice niente di definitivo sulle situazioni di contatto, dove l’arbitro (e addirittura due arbitri) può anche prendere cantonate come è accaduto in questo caso, ma ha tolto ogni dubbio su quelle di posizione. Ed infatti il calcio dal 2017 in poi è molto più pulito, con le squadre medie che si sentono più tutelate: chiedete agli allenatori di provincia se davvero si stava meglio quando si stava peggio, come sostengono alcuni ‘uomini di calcio’ (sempre legati a grandi club, quando si dice il caso). Di errori come quello di Torino ce n’erano a decine e nessuno ne parlava. Meglio adesso, con i Guida e i Massa che non vengono difesi a prescindere dal sistema.

 

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