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L'Europa di Osimhen© LAPRESSE

L'Europa di Osimhen

La programmazione del Napoli, una settimana per il Mondiale e il festival degli sconosciuti. 

Redazione

22.02.2022 ( Aggiornata il 22.02.2022 10:12 )

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Il pareggio strappato a fatica, ed anche in maniera immeritata, dal Napoli contro il Cagliari di Mazzarri fa pensare che lo scudetto 2021-22 sia ormai una gara a chi sbaglia meno, visto il Milan di Salerno e la sconfitta dell’Inter a San Siro con il Sassuolo. Discorso che parte dai portieri, a questo giro davvero decisivi in negativo (anche se Ospina si è riscattato), per arrivare agli altri reparti. Spalletti ci ha messo un tocco in più, perché alle assenze imposte dalle circostanze ha aggiunto anche quelle in chiave Europa League di Osimhen (decisivo quando è entrato al posto di Petagna) e Fabian Ruiz insieme ad una difesa creativa, per una volta impostata a tre prima di una precipitosa marcia indietro. Però bisogna dirlo: se Spalletti non avesse pensato al ritorno con il Barcellona di giovedì adesso saremmo qui a sdottorare sulla mancanza di mentalità europea e cose del genere.

Chissà se avremo bisogno anche di una mentalità mondiale… Intanto la Lega ha deciso le date per la prossima Serie A, in una stagione ovviamente condizionata dal torneo in Qatar: si parte il 13 agosto e si finirà il 5 giugno. La cosa notevole è che si dovrebbe giocare fino al 13 novembre, con il Mondiale che inizia il 21. Non vale solo per noi: la minipreparazione era già stata autorizzata dalla FIFA, che non ha avuto il coraggio di cancellare un torneo assegnato nel 2010 con la votazione più corrotta di sempre ma nemmeno quello di interrompere l’attività di club più dello stesso necessario. Comunque dal 1930 ad oggi mai i giocatori avevano avuto così poco tempo per prepararsi a quello che per il 99% di loro è l’appuntamento della vita.

A proposito di giocatori, anche i più appassionati spettatori della Serie A a volte hanno la sensazione di non conoscerne qualcuno, in certi casi di non averlo mai sentito nominare. Ecco, questi appassionati non si devono sentire in colpa perché ci sono squadre che in un anno arrivano a schierare anche più di 50 giocatori. Leggendo la parte italiana delle ultime statistiche del CIES si nota una tendenza significativa, guardando ai giocatori schierati dai club negli ultimi 365 giorni: le squadre peggiori, o comunque le peggio gestite, di solito sono quelle che mandano in campo più giocatori. In un anno il Genoa ha mandato in campo 55 giocatori, la Salernitana 53 e così via, passando per i 40 della Roma, i 36 della Juventus, i 34 del Milan e i 31 dell’Inter, per arrivare ai 29 del Napoli. Considerando soltanto chi è inserito nell’undici titolare gli estremi sono invece la Salernitana, con 36 giocatori (tutti schierati in A, ovviamente), Inter e Lazio con 21.

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