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I limiti della Roma, Giovinco come Insigne e la formula di Sarri
Non era la prima volta che José Mourinho tornava a San Siro, dopo la stagione del Triplete, ma era la prima volta in cui lo faceva da avversario dell'Inter. La grande accoglienza da parte del pubblico certo non ha diminuito il dispiacere per l'eliminazione della Coppa Italia e per l'ennesima constatazione che la sua Roma è complessivamente inferiore, come livello medio dei singoli, non soltanto all'Inter ma anche a tutte le altre squadre che le stanno davanti in campionato. Anche se contro la squadra di Simone Inzaghi, che magari non vincerà all'Inter quello che ha vinto Mourinho ma che gioca un calcio migliore, i giallorossi hanno avuto una grossa occasione per il pareggio con Zaniolo e subito il gol di Sanchez nel loro momento migliore. Insomma, Roma fuori con onore ma fuori. La missione di Mourinho è adesso quella di pompare l'importanza della Conference League, per non vivere quattro mesi prevacanzieri e non avere tentazioni di ritorno in Premier League.
Sebastian Giovinco è tornato in Italia, a 35 anni e a 7 dalla sua ultime apparizioni come calciatore, per giocare nella Sampdoria. Il paragone con Lorenzo Insigne è scontato, anche se lo status del napoletano è superiore a quello del Giovcinco 2015, perché andando a Toronto per un contratto che all’epoca lo rese il più pagato della MLS il ventottenne Giovinco di fatto rinunciò alla Nazionale dove giocava dai tempi di Prandelli. Conte lo chiamò per qualche partita, lo fece anche giocare, poi Giovinco uscì dai radar nonostante nella MLS stesse facendo bene, a tratti anche benissimo. Buon rendimento anche poi nell’Al Hilal, con il grande avvenire già dietro le spalle. Non ci spacciamo per esperti del campionato saudita (ne esistono?), ma i tabellini dicono che non gioca una partita da 8 mesi e che anche prima era più in tribuna che in campo. Insomma, sulla carta Giovinco è un ex giocatore, ed infatti il contratto con la Sampdoria (dove Giampaolo lo vede come seconda punta, a fianco di Caputo o Quagliarella) è di soli 5 mesi. ma non è questo il punto. Il punto è che quando era da Nazionale, giocando oltretutto nella prima Juventus di Allegri, andando in un campionato poco seguito non solo dalla gente ma anche dai commissari tecnici si è giocato la Nazionale. Ha fatto bene? Ha fatto male? Un professionista dalla carriera breve ragiona, giustamente, con una testa diversa da quella del tifoso. Troppi sono i patrioti con il conto corrente, per non dire di peggio, degli altri. Da riserva della Juventus e poi magari titolare nella Sampdoria della situazione magari la maglia azzurra l'avrebbe persa lo stesso.
La Coppa Italia è la competizione più antisportiva del mondo? Maurizio Sarri alla vigilia del quarto di finale contro il Milan ha sostenuto di sì, perché secondo lui sarebbe strutturata per far arrivare in fondo sempre le stesse squadre. Ma fra le 8 squadre esentate dai turni preliminari in quanto classificatesi fra le prime 8 nello scorso campionato, c’è anche la Lazio… Forse voleva dire che il sorteggio integrale tipo FA Cup, senza teste di serie, rende più frequenti le sfide fra grandi e piccoli, e più probabile il fatto che le grandi si eliminino fra di loro con possibilità per le medio-piccole della Premier League (tipo il Wigan di 9 anni fa) di fare il colpo. Però le squadre di Premier League entrano in scena soltanto al terzo turno del tabellone vero (senza contare i turni di qualificazione, che per le squadre di livello più basso sono 6) e l’albo d’oro recente dimostra che le favole sono una favola. Forse Sarri considera la Lazio una medio-piccola, o forse pensa con la sua immagine di anti-sistema di nascondere una stagione fin qui negativa.
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