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La scossa che pretende Mancini, l'occasione di Juric e la geopolitica di Infantino.
Roberto Mancini era il primo a sapere che convocando Balotelli per lo stage di Coverciano si sarebbe parlato soltanto di Balotelli, ma nella sua testa questa mossa dovrebbe un po’ scuotere un ambiente azzurro che dopo il trionfo a Euro 2020 era diventato piatto, perdendo per puro calo di tensione la qualificazione diretta al Mondiale. È stato infatti bene attento a non fargli promesse, ed infatti nel 4-3-3 la punta centrale non può che essere Immobile ed all’esterno Balotelli non ha più il fiato per giocare, limitandosi ad osservare il suo reinserimento in uno spogliatoio con senatori che certo non lo amano, come Chiellini e Bonucci, ma anche tanta gente a cui Balotelli è indifferente. Insomma, non è scontato vederlo ai playoff mondiali ma il messaggio di Mancini alla classe media azzurra, che per qualche mese ha pensato di essere qualcosa di più, è chiaro: ci vuole una scossa emotiva, forse non tutti hanno capito l'importanza del momento.
Balotelli in allenamento con la Nazionale
Immagini di allenamento di Mario Balotelli durante lo stage organizzato dalla Nazionale Italiana di Calcio del CT Roberto Mancini
Guarda il videoSempre per stare in tema: Pietro Pellegri sulle orme di Balotelli? Per parlare di grande avvenire dietro le spalle si hanno ancora dieci anni di tempo, comunque in comune con SuperMario ha di sicuro la considerazione da parte di Mancini ed una certa tendenza a buttare via le grandi occasioni. Anche quella al Milan lo era, ma fra infortuni e atteggiamento se l’è giocata male, così dopo la risoluzione del prestito è tornato al Monaco che lo ha prontamente riprestato, questa volta al Torino, che ha l’opzione per acquistarlo a fine stagione. Il ragionamento è scontato: Pellegri è un attaccante che fra poco compirà 21 anni, che ha esordito in Serie A quando non ne aveva nemmeno 16 e che subito si è dimostrato da Serie A, non può essere considerato finito anche se nei tre anni di fatto non giocati al Monaco ha segnato in totale 2 gol. Se poi ritrova l’allenatore che ha avuto il coraggio di lanciarlo così giovane, cioè Juric, si vede che anche a questo giro le premesse sono buone. Aveva e forse ha ancora tutto per essere una stella del calcio italiano per un decennio, così comne Zaniolo, con il quale condivide qualche pregio e qualche difetto tipici dei presunti predestinati.
Il Mondiale biennale salverà i migranti dall’annegamento? La parte più umoristica dell’intervento di Gianni Infantino al Consiglio d’Europa non è stata questa, ma che i Mondiali in Qatar abbiano migliorato le condizioni dei lavoratori nel Qatar stesso (dove ormai il presidente della FIFA risiede) ed in generale il rispetto dei diritti umani. Certo Infantino ha buon gioco nel dire che poche decine di club non possano rappresentare tutto il calcio mondiale e che il Mondiale ogni due anni è apprezzato anche da buona parte delle federazioni europee, non soltanto da quelle del terzo mondo. Insomma, la direzione della FIFA è questa ed il piano soft sembra quello di far partire la ‘nuova’ edizione nel 2029, data significativa visto che la prima edizione fu nel 1930.
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