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Vlahovic, da Baggio a Chiesa una storia che si ripete© Getty Images

Vlahovic, da Baggio a Chiesa una storia che si ripete

Le trattative tra Fiorentina e Juventus, l'eredità di Mancini, l'esonero di Ranieri e l'effetto Cristiano Ronaldo

Stefano Olivari

25.01.2022 ( Aggiornata il 25.01.2022 12:56 )

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Dusan Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus sarà il colpo del mercato di gennaio, sia che venga messo a segno dai bianconeri sia paradossalmente che venga rimandato o finisca in niente, rendendo difficile il prossimo anno e mezzo per l’attaccante serbo ma anche per il club viola che lo perderebbe ad una cifra sempre più vicina allo zero all'approssimarsi della scadenza. Pradé ha in un’intervista a Sportitalia ha fissato in 70 milioni il prezzo di Vlahovic, senza contropartite in giocatori e soprattutto senza dilazioni: insomma, per il direttore sportivo viola non ci sarà in questo senso alcuna replica dell’operazione Chiesa, al di là del fatto che l’asta sia aperta e che il giocatore interessi non soltanto alla Juventus. Ma le proteste dei tifosi della Fiorentina, anche senza citare Bernardeschi o il Baggio prima di Italia ’90, pongono una domanda che va al di là di Vlahovic: davvero l’unico modello di sviluppo del calcio italiano è quello che prevede la sudditanza di club anche storici come la Fiorentina a quei quattro o cinque grandi club che ‘possono’ vincere mentre gli altri guardano? Ecco, nemmeno la parte americana di Commisso comprende questo schema, mentre la parte italiana si adeguerà.

I convocati di Roberto Mancini per lo stage di Coverciano, ultimo ritrovo azzurro prima dei playoff mondiali di fine marzo, rendono onore al commissario tecnico più dell’Europeo vinto ai rigori. Perché nemmeno con l’avvicinarsi di due (o una…) partite senza domani Mancini ha rinunciato a dare un po’ di aria fresca alla Nazionale: non è che Carnesecchi verrà schierato al posto di Donnarumma, o che Scalvini bloccherà Cristiano Ronaldo, ma soltanto che questa è la squadra degli italiani e non di qualche club o gruppo di potere. In caso di mancata qualificazione a Qatar 2022 è probabile che Mancini si dimetta, ma la sua eredità rimarrà. Non saranno più proponibili commissari tecnici fissati con i loro giocatori e in lotta contro invisibili, e spesso inesistenti, nemici.

L’esonero di Claudio Ranieri dal Watford dei Pozzo, a poco più di tre mesi dal suo ingaggio, toglie poco alla grande carriera di un allenatore che proprio in Inghilterra ha ottenuto il massimo del rispetto e delle soddisfazioni sportive e rimette in pista per l’Italia il classico allenatore ‘di esperienza’, in tutti i sensi visto che Ranieri ha da poco compiuto 70 anni, che nella Serie A di qualche anno fa sarebbe stato accostato a squadre di grande nome in difficoltà ma che in quella di oggi è meno spendibile di un Blessin qualunque. L’importante non è avere un progetto, ma far credere di averlo.

L’effetto Cristiano Ronaldo esiste anche al contrario e spiega perché l’Inter abbia in dicembre superato la Juventus come numero di interazioni sui social network, secondo una classifica stilata da Prima Comunicazione. 20,4 milioni per l’Inter, 19,7 per la Juventus, 13,9 per il Milan, 4,7 per il Napoli, 3,2 per la Roma, eccetera. Non significa che neroazzurri abbiano più tifosi dei bianconeri, perché sono movimenti che si creano nell’arco di decenni e non di mesi, ma soltanto che nel presente stanno creando più discussione. Il fuoriclasse portoghese, per quanto stagionato ed in declino già nel 2018, non è stato l’inizio di una serie di scelte sbagliate di Agnelli e dell’ormai ex Paratici, ma forse l’ultima davvero giusta.

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