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Il futuro al Financial Times, Iervolino presidente, i calcoli di Evra e il prezzo di Wood.
Rocco Commisso non le manda a dire quando parla con i giornalisti italiani, figurarsi quando lo fa con il Financial Times. Gli attacchi ad Agnelli, Singer e Zhang, presi in giro anche per non essersi fatti da soli come lui, non sono un’uscita estemporanea ma un’idea che il presidente della Fiorentina ha da tempo, almeno nella sua parte americana di cervello: bisogna fare qualsiasi cosa perché la Serie A diventi realmente competitiva, che non significa far seguire al ciclo della Juventus quello dell’Inter e quello del Milan, per poi ripartire dalla Juventus, magari con qualche contentino a metropoli come Roma e Napoli. E lo stesso odio per il Franchi (“La cosa più schifosa mai inventata”) e per chi lo considera un monumento è figlio di questa sua visione imprenditoriale. Tutti sanno che in Italia le squadre ‘medie’ hanno un limite oltre cui non possono andare, al punto che gli stessi tifosi viola ritengono ineluttabile la partenza di Vlahovic: qualche protesta, poi si riparte perché nessuno si è suicidato per Baggio e la cosa non è avvenuta nemmeno per Chiesa. In generale, quali sono esattamente gli obbiettivi del Bologna o del Sassuolo? Non è detto che queste odiose tradizioni debbano durare per sempre. Forse Commisso non avrà il tempo di cambiare la storia della Fiorentina, ma qualcosa di buono per il calcio italiano forse lo farà.
Danilo Iervolino è adesso davvero il nuovo presidente della Salernitana. Ha versato 9,5 milioni di euro, che insieme ai 500.000 di acconto dicono che il club campano è costato circa un quarto rispetto alle richieste iniziali di Lotito, che quindi esce doppiamente sconfitto dagli ultimi surreali mesi: sotto il profilo sportivo, perché difficilmente la Salernitana si salverà, e sotto quello finanziario. Vincitori il presidente federale Gravina ma anche la Lega, che mai avrebbe accettato di finire in 19 un torneo già reso triste da rinvii e cambi di regole sul pubblico calati dall’alto in maniera cervellotica. Iervolino è partito con il piede giusto, ingaggiando Walter Sabatini per sei mesi destinati ad allungarsi, uno capace di ribaltare le squadre in pochi giorni e comunque capace di cogliere il valore in giocatori semisconosciuti, alla Moneyball. Detto questo, non bisogna dimenticare che nei dieci anni di Lotito-Mezzaroma la Salernitana è passata dal fallimento alla ripartenza in serie D, fino all’arrivo in Serie A senza scorciatoie.
Per lanciare la propria autobiografia bisogna sempre sparare qualcosa di forte, ma Patrice Evra ha forse fatto male i suoi calcoli. Presentando il suo I love this game l’ex nazionale francese, in Italia visto con Marsala, Monza e Juventus, ha infatti spiegato che l’omosessualità nel calcio è tuttora un tabù e che di gay ce ne sono almeno due per squadra. Vista l’ampiezza delle rose, sembra più o meno rispettata la proporzione del mondo fuori dal calcio… Insomma, una non notizia. Evra ha anche affermato, e qui la faccenda si fa più seria, che nel calcio chi è contro i gay spesso lo è per motivi religiosi, anche fra i calciatori. Quali saranno mai queste religioni? Tema esplosivo, soprattutto in Francia.
Il calcio che verrà, sintetizzato dal trasferimento di Chris Wood dal Burnley al Newcastle fresco dei soldi immessi da PIF, cioè dall’Arabia Saudita intesa come stato. I 30 milioni pagati per questo peraltro buonissimo attaccante, uno dei rari centravanti inglesi di una volta (è neozelandese, ma il concetto non cambia), sono secondo Transfermarkt la terza somma più alta pagata nella storia per un attaccante di più di trent’anni. Gli altri due casi: Cristiano Ronaldo da Real Madrid alla Juventus nel 2018 e Gabriel Batistuta dalla Fiorentina alla Roma nel 2000. Un altro livello rispetto a Wood, con tutto il rispetto. Nonostante il disfattismo cosmico da pandemia, nel calcio i club con i soldi veri stanno aumentando ma i giocatori forti sono sempre quelli.
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