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Maradona fra Napoli e Juventus© Getty Images

Maradona fra Napoli e Juventus

Nel 1980 il fuoriclasse arrivato ai 60 anni fu vicinissimo al club bianconero, che lo trattò sul serio arrivando ad offrire cifre per l'epoca enormi ma venendo stoppato da federazione e governo argentini...

Stefano Olivari

31.10.2020 ( Aggiornata il 31.10.2020 15:53 )

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Diego Maradona compie 60 anni e la sua importanza nella storia del calcio è tale che qualsiasi parola spesa per spiegarla sembra superflua. In questo senso rimane ovviamente senza risposta una domanda al tempo stesso buona e cattiva: cosa avrebbe fatto Maradona rimanendo al Barcellona oltre quelle due stagioni o andando in altri grandi club europei? Perché il Napoli in cui nel 1984 arrivò il fuoriclasse argentino era tutto tranne che una grande squadra, visto che nella stagione precedente era arrivato undicesimo in una Serie A allora stupendamente a 16 squadre. Veniamo al punto: quale carriera avrebbe avuto Maradona se nel 1980 fosse andato alla Juventus? Una vicenda parzialmente dimenticata, ma che avrebbe segnato tutti gli anni Ottanta del calcio mondiale.

Il 13 maggio 1980 Maradona era già, a 19 anni e mezzo, un calciatore di fama internazionale. Due anni prima Gianni Di Marzio era stato vicino a fargli firmare un’opzione per il Napoli, che Di Marzio allenava, in caso di riapertura delle frontiere, ma non se ne era fatto niente. Però adesso i club di A potevano ingaggiare il loro straniero e Maradona era un nome sulla bocca di tutti. Quella sera a Wembley per l’amichevole Inghilterra-Argentina c’erano centinaia di addetti ai lavori ed anche Gianni Agnelli aveva meditato di andarci, prima di rimanere a casa davanti alla televisione (non quella italiana). Da mesi aveva chiesto a Omar Sivori un parere su quel ragazzo ed il giudizio era stato ovviamente positivo, per quanto non molto caloroso. Di più: Sivori, come lui stesso avrebbe raccontato, aveva raccomandato ad Agnelli, per la Juventus 1980-81, Juan Barbas (che nel 1985 sarebbe andato al Lecce). Un Barbas che quella sera era fra i titolari della squadra di Menotti, fra l’altro.

Nel primo tempo l’Argentina e Maradona incantarono Wembley, ma l’Inghilterra difese in qualche modo la porta di Clemence e si portò sul 2-0, prima che Maradona si guadagnasse un rigore, trasformato da Passarella, e che Keegan siglasse il definitivo 3-1. Agnelli decise già a metà primo tempo: voleva Maradona alla Juventus, pur sapendo che da almeno un anno il Barcellona lo stava circuendo. La telefonata del mattino a Boniperti fu quindi anticipata alla sera: bisognava fare il possibile perché la Juventus dopo due stagioni senza scudetti, pur avendo in rosa più di metà della Nazionale, ripartisse da questo fuoriclasse assoluto.

Boniperti si muoveva raramente per trattative in fase embrionale, ma la sera del 7 giugno i giornalisti argentini lo intercettarono in un ristorante di Buenos Aires insieme a Maradona, Sivori e al manager-amico di Maradona, Jorge Cyterszpiler. In sintesi al presidente della Juventus fu detto che l’’operazione si poteva fare superando l’offerta del Barcellona e che l’ostacolo principale era la federazione argentina, ma più che altro i militari al potere, che non volevano perdere Maradona prima del Mondiale 1982. Boniperti informò della situazione Agnelli, che lo autorizzò a rilanciare: così il presidente dell’Argentinos Juniors Prospero Consoli si vide arrivare una clamorosa offerta da 15 milioni di dollari, 12 miliardi e 700 milioni di lire dell'epoca. Boniperti tornò quindi in Italia, facendo capire che si sarebbe anche potuti salire.

A inizio luglio arrivò la sorprendente proposta di Consoli alla Juventus, che probabilmente era stata fatta anche al Barcellona e ad altri: vi diamo Maradona, ma solo in prestito e per un anno, in modo che la stagione che porta al Mondiale la giochi in Argentina. Si andò così avanti fra dichiarazioni ed indiscrezioni per quasi tutto luglio, fino a quando Agnelli e Boniperti si resero conto che non valeva la pena di lottare ulteriormemnte per un giocatore che in ogni caso avrebbero avuto solo in prestito. E così in pochi giorni venne definito l’acquisto di Liam Brady dall’Arsenal. Che nella testa di Agnelli sarebbe sempre stato il ripiego rispetto a Maradona. 

Maradona non sarebbe uscito tanto presto dalla testa dell’Avvocato, visto che a inizio 1981 Consoli dichiarò che la società bianconera era quella che sta offrendo di più per il giocatore. Il prestito in effetti ci fu, ma all’amato (da Maradona) Boca, con un meccanismo che avrebbe consentito ad entrambi i club di guadagnare da una futura cessione. Che si sarebbe concretizzata nel maggio 1982, poco prima del Mondiale, non alla Juventus ma al Barcellona, che complessivamente, escluso l’ingaggio del campione, diede ad Argentinos e Boca Juniors circa 7 milioni di dollari. Stranamente meno, almeno in via ufficiale, di quanto la Juventus avesse offerto due anni prima. Quante cose sarebbero cambiate con Maradona alla Juventus nel 1980? 

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