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Il Pressing  di Raimondo Vianello© LaPresse

Il Pressing di Raimondo Vianello

Dieci anni fa ci lasciava uno degli uomini più importanti dello spettacolo e della televisione italiani, che fra le altre cose era stato per otto stagioni il grande rivale della Domenica Sportiva. Sempre con il suo stile...

Stefano Olivari

15.04.2020 ( Aggiornata il 15.04.2020 16:28 )

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Dieci anni fa ci lasciava Raimondo Vianello. Uno dei più grandi personaggi nella storia della televisione italiana insieme alla moglie Sandra Mondaini, capace con la sua classe di conquistare vari tipi di pubblico e fra questi anche quello calcistico. Accadde nel 1991, quando Berlusconi si mise in testa di fare concorrenza alla Domenica Sportiva puntando su un volto dello spettacolo e non su un giornalista. Berlusconi sapeva bene che Vianello non era soltanto un presentatore e un attore, ma un autentico fanatico del calcio con in più il vantaggio di non essere un addetto ai lavori.

Così Vianello prese alla conduzione di Pressing il posto di Marino Bartoletti, conservando Kay Sandvik come valletta, più Omar Sivori e Giorgio Tosatti come opinionisti. Da ricordare che all’inizio dell’era Vianello la trasmissione di Italia 1 andava in onda verso le 22, visto che fino al 1993 la Serie A non avrebbe avuto partite serali. Poi sarebbe iniziata più tardi, nella classica e ormai scomparsa (per far posto a trasmissioni mostruose di 4 o 5 ore) seconda serata, cambiando presenze femminili (Antonella Elia, Miriana Trevisan ed Elenoire Casalegno, fra le altre), ospiti e taglio dei servizi, ma sempre conservando lo stile inimitabile di Vianello, sintetizzato dai siparietti alla moviola con Maurizio Pistocchi e dalle interrogazioni alle vallette (la Elia la sua preferita), riproponendo alcunio schemi di Casa Vianello. La maggior parte degli addetti ai lavori da lui intervistati si divertiva, o almeno fingeva di divertirsi, ma qualcuno (Fabio Capello su tutti) non condivideva quella linea e non mancò di farlo sapere a Berlusconi. 

Nel 1993, con l’addio (per non dire il licenziamento) di Sivori, reo di esprimere giudizi troppo diretti, la svolta verso una maggiore leggerezza. Di sicuro il Pressing di Vianello superò spesso in ascolti la Domenica Sportiva, almeno fino al 1997 quando il passaggio alla concorrenza di Tosatti fece forse perdere alla trasmissione Mediaset quello zoccolo duro calciofilo, che in fondo non aveva mai accettato il parlare di calcio con leggerezza. Di sicuro verso la fine Vianello era stanco e così quando nel 1999 lasciò, a 77 anni, la cosa sembrò naturale al punto che finì anche Pressing, che l'anno seguente sarebbe stato sostituito da Controcampo (conduttore Sandro Piccinini). Di sicuro Vianello è stato uno dei pochi a sintetizzare le qualità dell’uomo di spettacolo e del conoscitore di calcio: un genio, per fortuna compreso.

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