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Cosa resterà dell'Italia Under 20© Getty Images

Cosa resterà dell'Italia Under 20

La Nazionale allenata da Nicolato ha disputato un grande Mondiale, pur essendo stata privata dei migliori giocatori. Questo al di là delle considerazioni storiche...

Stefano Olivari

12.06.2019 ( Aggiornata il 12.06.2019 15:26 )

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Gli azzurri di Paolo Nicolato si sono fermati alle semifinali del Mondiale Under 20, anche per colpa del cervellotico annullamento del gol del pareggio di Scamacca contro l’Ucraina. Rimane da giocare la finale per il terzo posto contro l’Ecuador, per eguagliare il miglior piazzamento italiano nella storia della manifestazione. Che è quello della scorsa edizione, con l’Italia allenata da Evani, che in rosa aveva Barella, Romagna, Mandragora, Orsolini, Dimarco… Ma davvero da un Mondiale Under 20 si possono trarre indicazioni per il futuro? Se così fosse potremmo dire che il movimento italiano vale più di quelli di Argentina e Francia, eliminate agli ottavi di finale, o di Germania, Spagna e Brasile nemmeno qualificati. Certo è che l’Under 20 storicamente ci ha dato meno soddisfazioni dell’Under 21, per molti motivi ma soprattutto perché tre anni di differenza (l’Under 21 è in pratica una Under 23, pensando alle fasi finali dei cicli) a quell’età sono tantissimi. Non siamo al luogo comune ‘Gli italiani maturano tardi’ ma senz’altro a quello ‘I giovani italiani giocano nel calcio vero meno dei loro coetanei’. Questo porta ad errori di valutazione clamorosi, perché le valutazioni sono spesso fatte all’interno del micromondo del calcio giovanile.

Guardando alle Nazionali Under 20 che sono andate ai Mondiali negli ultimi 42 anni, cioè da quando esiste il Mondiale Under 20, proviamo a elencare i giocatori che abbiano avuto una carriera almeno discreta nella nazionale maggiore: Giovanni Galli, Beppe Baresi, Di Gennaro, Riccardo Ferri, Galderisi, Pellé…. Non se ne possono citare altri. Nel frattempo, con pochi anni di differenza, hanno ottenuto buoni e a volte grandi risultati le Under 21 che schieravano Franco Baresi, Bagni, Ancelotti, Bergomi, Nela, Mancini, Vialli, Costacurta, Berti, Maldini, Peruzzi, Di Canio, Casiraghi, Cannavaro, Vieri, Panucci, Nesta, Buffon, De Rossi, Totti, Pirlo, Balotelli e tutti i calciatori italiani forti dell’ultimo mezzo secolo che ci vengono in mente. Uniche eccezioni Antonio Cassano, che nelle nazionali giovanili ci è sempre andato di malavoglia, e soprattutto Roberto Baggio che fra un infortunio e l’altro è arrivato ad essere sano quando aveva già l’età per la nazionale maggiore.

In altre parole, la storia anche in questo caso non mente. L’Italia ha spesso ottenuto eccellenti risultati giovanili (l’anno scorso argento negli Europei Under 19, per dire), ma raramente le sue nazionali di età più giovane hanno proposto giocatori che poi da adulti avrebbero sfondato nel calcio che conta. Senza contare il fatto che Nicolato ha dovuto fare a meno di alcuni elementi che in Polonia avrebbero fatto la differenza: l’infortunato Donnarumma, ma anche i convocati da Di Biagio per l’Under 21, Zaniolo, Tonali, Bastoni e Kean. Tutto questo per dire che la nostra Under 20 ha ottenuto un grandissimo risultato, superiore a quanto rimarrà sui freddi albi d'oro. 

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