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Il mondo del Manchester City© AFPS

Il mondo del Manchester City

La distribuzione dei proventi di Russia 2018 ha premiato il club campione d'Inghilterra, attualmente nel mirino della UEFA per violazione del fair play finanziario. Certo quattro milioni e mezzo di euro per il metro della Champions sono niente...

Redazione

05.12.2018 10:57

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Cosa sono quattro milioni e mezzo di euro per il Manchester City e i suoi proprietari? Niente. E meno di niente se rapportati alla possibilità di essere esclusi dalla prossima Champions League per violazioni (fra le tante) del fair play finanziario. Però sono i soldi della Coppa del Mondo che la FIFA ha distribuito ai club ed il Manchester City è quello che più di tutti ne ha beneficiato.

Infatti la federazione mondiale presieduta da Gianni Infantino ha da poco reso nota la distribuzione dei proventi del Mondiale, per la parte relativa all’utilizzo dei giocatori da parte della varie nazionali: in totale l’equivalente di 185 milioni di euro, praticamente il triplo di quanto fu dato per Brasile 2014, in piena era Blatter (sembra un millennio fa). In sostanza il Club Benefits Programme ha distribuito soldi a 416 club di 63 federazioni diverse, con i paesi della UEFA ovviamente a dominare: dei 185 milioni circa 138 sono andati a squadre della vecchia Europa, con Premier League e Liga a dominare: 42 milioni per i club inglesi, 25 per quelli spagnoli.

Risparmiamo la pioggia di cifre, ma segnaliamo però un dato interessante: tutta la Conmebol (cioè il Sudamerica) messa insieme ha ricevuto 10 milioni di euro, poco più del doppio del solo Manchester City e circa la metà della AFC, cioè dell’Asia, e qualcosa meno della CONCACAF. Traduzione: ci sono paesi asiatici (Cina, Giappone e quelli arabi) che hanno club più ricchi di quelli, magari più prestigiosi, del Sudamerica. Al netto di tutte le polemiche e delle questioni di ordine pubblico, il livello dei singoli in campo nel recente Boca-River era imbarazzante.

Ma quali sono i criteri di distribuzione? Nella sostanza solo uno: si sono moltiplicati i giorni di impiego (anche delle riserve) per il numero dei giorni di competizione e poi si è ripartito tutto per club di appartenenza. Dietro al Manchester City sono quindi finiti Real Madrid, Tottenham, Barcellona, PSG, Chelsea, Manchester United, Atletico Madrid, Juventus e Monaco. Nomi che che avremmo potuto fare anche senza fare calcoli, va detto, mentre meno intuitivi sono alcuni di quelli di chi ha incassato almeno un milione: dal Copenhagen all’Ajax, dal Pachuca all’Anderlecht. La facile previsione è che la FIFA aumenterà dal 2022 questa quota per i club, per prevenire idee (al momento inesistenti) di secessione e soprattutto per invogliarli a seguirli nelle nuove competizioni nella testa di Infantino. 

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