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L'Argentina riparte senza Messi© Getty Images

L'Argentina riparte senza Messi

Per le prime partite dopo il Mondiale la stella del Barcellona è rimasta a casa, scelta concordata con Scaloni. Il suo ritorno nell'Albiceleste è legato anche al nome del nuovo allenatore...

Redazione

22.08.2018 10:11

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È ancora presto per dire che la storia fra Lionel Messi e la nazionale Argentina sia conclusa, ma certo è che la stella del Barcellona si è preso una pausa di riflessione. Dopo una telefonata con Scaloni, insieme ad Aimar allenatore provvisorio dell’Albiceleste in attesa anche lui di definire il proprio futuro, Messi ha deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato e Scaloni lo ha subito accontentato escludendolo dai convocati per le trascurabili amichevoli con Guatemala e Colombia, il 7 e l’11 settembre prossimi.

Va detto che per queste partite tanti altri nomi di peso sono stati lasciati ai loro club, da Aguero a Higuain, da Otamendi a Di Maria, anche se nel loro caso (lo ha spiegato lo stesso Scaloni) non si è trattato di una decisione concordata ma di una scelta tecnica dell’allenatore. Più sensato puntare su chi al Mondiale russo è stato una comparsa, come Dybala e Pavon, o su chi proprio non c’è andato come Icardi, Lautaro Martinez e Giovanni Simeone. La facile statistica è che solo 9 dei 23 convocati di Sampaoli per il Mondiale sono stati chiamati da Scaloni, ma in questo momento nell’Argentina tutto è precario, a partire dall’allenatore: Scaloni e Aimar potrebbero anche continuare, ma l’AFA si sta guardando intorno e le candidature (per non dire delle autocandidature) per una delle panchine più prestigiose del mondo non mancano. È vero che non c’è alcuna fretta, ma presentarsi a ottobre contro il Brasile con una formazione sperimentale e senza un vero allenatore non sembra comunque una grande idea.

Detto che per nessun motivo al mondo l’Argentina farebbe guidare la sua nazionale da un allenatore straniero, così come del resto l'Italia o il Brasile, i nomi di prestigio con il passaporto giusto non mancano. Non è poi soltanto una questione di capacità, perché al netto dei tatuaggi e della strampalata gestione del gruppo durante il Mondiale anche Sampaoli rimane un ottimo allenatore. Per guidare l’Argentina ci vuole polso, ma anche l'abilità di farsi scivolare addosso critiche e pressioni, in gran parte derivanti dall’avere uno dei migliori giocatori del mondo: anche se nella Coppa America 2019 Messi avrà 32 anni e in Qatar, suo ipotetico quinto Mondiale, gli anni saranno 35. Due quindi gli scenari davvero credibili: il ritorno di Alejandro Sabella, auto-pensionatosi dopo la sfortunata finale mondiale del 2014 decisa dagli errori di Palacio, Higuain e Rizzoli, e l’entrata in scena di Diego Simeone dopo qualche mese di transizione per non lasciare l'Atletico Madrid senza guida. Il primo scenario è il più accreditato con un Messi intenzionato a proseguire, il secondo invece piace di più ripartendo da un’Albiceleste senza trentenni. 

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