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Michel e la generazione di Guadalajara

Michel e la generazione di Guadalajara

La morte del c.t. della Francia al Mondiale 1986 ispira il ricordo di una delle più grandi partite della storia del calcio. Alla fine la sfortuna di questo allenatore è stata quella di essere schiacciato fra Hidalgo e Platini...

Redazione

26.04.2018 13:38

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Guadalajara, per un francese di una certa età basta la parola. Non è da tutti essere stato, da allenatore, fra i protagonisti di una delle più belle partite della storia del calcio: Brasile-Francia, quarto di finale del Mondiale 1986, ultima recita di Zico e Platini sul massimo palcoscenico del pianeta e Telé Santana come avversario sull’altra panchina. Henri Michel, appena morto a 70 anni, è stato però anche molto altro sia da centrocampista (colonna del Nantes e della nazionale francese) sia da tecnico visto che è stato uno dei pochi ‘veri’ ad allenare in Africa per scelta di vita invece che come ripiego nonostante in Francia le opportunità non gli mancassero. Commissario tecnico del Camerun a USA ’94, del Marocco 4 anni dopo, della Costa d’Avorio a Germania 2006, Michel nonostante il grande status internazionale ha accettato anche avventure improbabili, come l’ultima in Kenya. Niente a che vedere con i tanti, troppi, francesi falliti che nei decenni hanno praticato una sorta di colonialismo calcistico lasciando di solito poche tracce. 

Michel aveva una ferita mai rimarginata, quella del suo esonero da c.t. della Francia nel novembre del 1988 a causa dei suoi rapporti con Cantona ma soprattutto perché l’opinione pubblica e giornalistica premeva per Platini. Che la qualificazione a Italia ’90 l’avrebbe fallita, insieme a Cantona e agli altri successori di una generazione che sarebbe stata eguagliata soltanto una decina di anni dopo. In definitiva la grande colpa di Michel era quella non essere Hidalgo, che aveva intelligentemente lasciato dopo il vittorioso Europeo 1984, e di non essere Platini, con il quale l’antipatia reciproca era iniziata in campo. Ex compagni di camera nei ritiri della nazionale, con il vecchio (8 anni in più) ovviamente geloso del giovane emergente (fra l’altro Michel era lo specialista delle punizioni, prima che arrivasse quel giovane del Nancy), quasi compagni nel Nantes con Michel che bloccò l’arrivo di Platini che poi in quel 1979 sarebbe finito al Saint Etienne, protagonisti insieme nel 1986 di un Mondiale in fondo amaro, con tanto di vittoria sul Belgio nella finale per il terzo posto che da sempre è la quintessenza dell’amarezza.

Michel rispettava ovviamente Platini, ma non i suoi diktat e così iniziò a mandargli un segnale non convocando Domergue, grandissimo amico della stella della Juventus e protagonista a Euro 1984. Nel ritiro premondiale si presentò un Platini trentunenne, per i canoni di allora già logoro, ma soprattutto con una serie di fastidiosi infortuni, primo fra tutti una borsite che gli impediva di appoggiare il tallone. Pur trascinandosi per il campo, Platini fu decisivo nell’ottavo di finale contro l’Italia di Bearzot, che gli mise in marcatura Beppe Baresi: assist di Rocheteau e tocco a scavalcare Galli, con il raddoppio che sarebbe poi arrivato da Stopyra. Tutto questo per arrivare a Guadalajara, il 21 giugno, giorno del compleanno di Platini. 

Una partita di livello tecnico semplicemente pazzesco, che invitiamo a rivedere su You Tube in forma integrale (non vi annoierete, nemmeno sapendo già il risultato), fra le migliori mai giocate fino a quando (il 1992) è stato possibile per i portieri prendere con le mani il passaggio dei compagni. Vantaggio brasiliano con Careca e pareggio francese verso la fine del primo tempo, con un tocco facile di Platini di sinistro, favorito da un clamoroso fallo di Stopyra sul portiere. Platini stringe i denti, marcato da Alemão, fa viaggiare il pallone con la sua classe ormai però al capolinea. La Francia allenata da Michel gioca bene, ma il secondo grande Brasile di Telé Santana gioca benissimo: due pali con Müller e Careca, il rigore che Bats para a Zico (subentrato a Müller), occasioni enormi (in particolare una di Socrates), mille ribaltamenti di fronte per arrivare ai calci di rigore su un 1-1 che sarebbe senza problemi potuto essere il 3-3 di Siviglia Il suo rigore Platini lo sbaglia, mentre nella serie Zico è freddo (per il Brasile sbagliano Socrates e Julio Cesar) e sarà Fernandez a mandare la Francia a un’altra semifinale con la Germania Ovest. Anche questa partita si giocherà al Jalisco, con arbitraggio di Agnolin e vittoria dei tedeschi contro una Francia a pezzi, priva anche di Rocheteau. Henri Michel vivrà da protagonista altri tre Mondiali e si porta nella prossima vita anche il bellissimo oro olimpico di Los Angeles.  

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