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Telstar 18, effetto nostalgia

Telstar 18, effetto nostalgia

Il pallone ufficiale del Mondiale russo riprende nel nome e in parte anche nel design quello famosissimo di Messico 1970 e di Germania 1974, quando alla FIFA iniziò l'era Adidas...

Stefano Olivari

10.11.2017 17:56

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Il Telstar 18 in comune con lo storico Telstar della Coppa del mondo del 1970 ha pochissimo, dal punto di vista dei materiali. Però la nostalgia è uno strumento di marketing potentissimo ed è per questo che il pallone ufficiale del Mondiale in Russia, al di là del marchio (l’eterno Adidas, architrave della FIFA fin dai tempi di Stanley Rous, che proprio dall’Adidas di Horst Dassler fu defenestrato nel 1974 in favore di Havelange) ha lo stesso nome di quello usato da Domenghini e Clodoaldo. Il Telstar originale aveva un suo perché, visto che il suo design con i pentagoni bianchi e neri aveva lo scopo di far vedere bene il pallone sui televisori, appunto in bianco e nero, che ai tempi erano la quasi totalità dei televisori nel mondo. Il Telstar 18 è dal punto di vista tecnologico un’evoluzione del Brazuca usato in Brasile, con tanto di chip, ma come design riprende un po' quell’emozionante bianco e nero, pur con un effetto grafico diverso: è in ogni caso qualcosa di nuovo.

Russia 2018 si gioca con questo pallone

Russia 2018 si gioca con questo pallone

Si chiama Telstar 18 il pallone ufficiale dei Mondiali presentato oggi, in omaggio al primissimo pallone Adidas prodotto per la World Cup, il Telstar 1970: è stato reinterpretato con un nuovo design dei pannelli e contenuti tecnologici all’avanguardia

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La storia mondiale dei palloni può essere facilmente divisa in prima e dopo il Telstar, per non dire prima e dopo l’Adidas. Prima, cioè fino a Inghilterra 1966 con gli Slazenger (nome che ai più giovani evoca solo il tennis), i palloni erano scelti dal comitato organizzatore e quasi sempre premiavano un’azienda locale, da Messico 1970 e soprattutto dall’edizione successiva il rapporto si è invertito: lo sponsor tecnico (cioè Adidas), in virtù dei soldi che pagava e paga ha imposto il suo modello senza una vera discussione (difficile contraddire chi ti paga). Quella del 1970 fu l’edizione di transizione, perché il Telstar con i suoi 32 pannelli era sì il pallone ufficiale, ma non fu usato in tutte le partite (nei famosi supplementari di Italia-Germania Ovest si giocò con il Telstar, ma provate a guardare su You Tube con quale pallone Boninsegna segnò il primo gol…) , anche perché l’azienda aveva fornito in totale soltanto 20 palloni… Il Telstar e le sue varianti erano scesi in campo già nell’Europeo vinto dall’Italia nel 1968 e con piccole modifiche sarebbero arrivati fino all’Europeo 1976: poi i vari Tango, Azteca, Etrusco, eccetera, avrebbero ogni quattro anni aggiunto (secondo le cartelle stampa) qualcosa al prodotto.

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