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Eriksson e il ritorno dell'allenatore straniero

Eriksson e il ritorno dell'allenatore straniero

Redazione

22.08.2017 ( Aggiornata il 22.08.2017 11:07 )

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Nell'attuale serie A ci sono soltanto due allenatori stranieri, Sinisa Mihajlovic al Torino e Ivan Juric al Genoa, dato di fatto che si presta a considerazioni di vario tipo, fra cui quella scontata che i tecnici italiani sono mediamente più apprezzati rispetto ai giocatori con lo stesso passaporto. Tutti ricordano il blocco all'arrivo di giocatori stranieri dal 1965 (voluto dal presidente della federcalcio Pasquale, poi dopo il Mondiale 1966 il blocco fu confermato ma la decisione era stata presa già prima) al 1980, non tutti invece associano quel blocco a quello degli allenatori che andò avanti a oltranza e che sul piano formale è durato addirittura fino all'inizio degli anni Novanta. Divieto che non riguardava chi il patentino lo aveva preso in Italia, come ad esempio Liedholm, Pesaola o Angelillo. Per questo fece epoca nel 1984 la decisione di Dino Viola di affidare la Roma a uno degli allenatori europei emergenti, Sven Goran Eriksson, reduce dai fasti con Goteborg e Benfica, ma non potendolo fare legalmente il presidente giallorosso si inventò per lo svedese la carica di consigliere prima e di direttore tecnico poi, con la panchina affidata ufficialmente a Roberto Clagluna. Nessuno protestò, se non qualche tifoso a causa dell'ottimo passato di Clagluna nella Lazio (soprattutto nel settore giovanile), ma la cosa venne presa sul serio dall'Associazione Allenatori che il 22 agosto di quello stesso anno, prima dell'inizio del campionato, chiese con un comunicato che questa situazione finisse o, in alternativa, che i regolamenti cambiassero. Si può quindi dire che questa fu la data dell'ufficializzazione del ritorno dell'allenatore straniero in Italia, sia pure con il trucco. I regolamenti però non cambiarono e così si sarebbe andati avanti per anni a colpi di direttori tecnici, tipo Boskov e Ivic. Lo stesso Eriksson, quando nel 1987 andò alla Fiorentina, lo fece come dirigente mentre l'allenatore risultava Santarini (le altre stagioni alla Roma, dopo quella di Clagluna, le aveva fatte 'usando' Sormani). Un blocco che rimane a tutt'oggi inspiegabile, visto che nacque in un'epoca in cui gli allenatori erano considerati pochissimo e che è finito quando i calciatori stranieri per squadra erano diventati ormai illimitati.

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